Fab@Home

Fab@Home è la prima stampante 3D multimateriale a essere disponibile al pubblico, e, insieme al progetto RepRap, fa parte delle prime due stampanti 3-D fai da te. Fino al 2005, tutte le stampanti 3 D erano prodotti per uso industriale, costose e con hardware proprietario.

L'alto costo delle stampanti 3D dell'epoca, e la natura proprietaria delle tecnologia, ne limitava l'accesso a una platea più vasta di utenti, e limitava la scelta dei materiali utilizzabili e l'ampiezza della sperimentazione delle potenzialità da parte degli utenti finali. L'obiettivo che si proponeva il progetto Fab@Home era cambiare quella situazione creando una stampante versatile, a basso costo, e “hackerabile” per accelerare l'innovazione tecnologica e la migrazione nella sfera di fruizione dei maker e dei consumatori.

Da quando è stata messa a disposizione la prima versione pubblica, come hardware open source, nel 2006[1], centinaia di stampanti Fab@Home 3D sono state costruite nel mondo[2], ed elementi del suo progetto sono poi confluiti in molte stampanti fai da te, tra cui, in particolare, il Makerbot Replicator. Il metodo di deposizione multi ugello della Fab@Home ha permesso qualcuna delle prime stampe 3D multimateriali, tra cui la fabbricazione diretta di batterie attive, di attuatori, di sensori, ma anche di realizzazioni con materiali più esoterici per il bio-printing e il food printing[3]. Il progetto si è concluso nel 2012 quando è stato chiaro il raggiungimento del risultato del progetto, e il mercato delle stampanti 3D ha superato per la prima volta quello delle stampanti industriali[3].


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