Gated community

Entrata al "Paradise Village Grand Marina Villas", a Nuevo Vallarta, nel Nayarit, stato del Messico.

Una gated community (termine inglese per comunità chiusa, laddove gate significa cancello) o common-interest development (CID), è una tipologia di modello residenziale auto-segregativo[1]. Si tratta di complessi spesso recintati, formati da gruppi di residenze esclusive e con accesso sorvegliato[2].

La gated community si configura in genere come enclave urbana, dotata di caratteristiche molto differenti rispetto a ciò che la circonda[3]. Al suo interno vi sono abitazioni di lusso e aree comuni (ad esempio parchi o piscine), oppure, nel caso la community sia più grande o prestigiosa, servizi di uso quotidiano, come, ad esempio, ristoranti, bar o scuole, grazie ai quali i residenti possono svolgere la maggior parte delle attività quotidiane senza uscire all'esterno.

Le gated community si sono iniziate a diffondere ampiamente negli Stati Uniti, per poi espandersi in tutto il mondo e in special modo in paesi in cui i redditi e il benessere sono distribuiti in modo assai disomogenea, come Argentina, dove sono chiamate barrios privados (o countries), in Brasile, dove sono chiamate condominios fechados[3], ma anche in Cina, India, Messico, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica. Si possono trovare anche in Europa, compresa l'Italia.[4]

  1. ^ Giuseppe Dematteis, Carla Lanza Le città del mondo. Una geografia urbana, p. 205.
  2. ^ Jeremy Rifkin, L'era dell'accesso. La rivoluzione della new economy,cap. 7 L'accesso come modo di vita, Milano, Mondadori, 2000. ISBN 88-04-47803-9
  3. ^ a b gated community, su treccani.it.
  4. ^ Giuseppe Dematteis, Carla Lanza Le città del mondo. Una geografia urbana, pp. 203-204.

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