Gino De Dominicis (Ancona, 14 aprile 1947 – Roma, 29 novembre 1998) è stato un artista italiano.
Controverso protagonista dell'arte italiana del secondo dopoguerra, ha utilizzato diverse tecniche e si è definito pittore, scultore, filosofo e architetto. Il suo lavoro tende a rendersi indipendente sia dalle mode che dai gruppi della neoavanguardia. Dunque, non è inquadrabile in una precisa corrente artistica: né nell'Arte Povera, né nella Transavanguardia, né nell'Arte Concettuale, che respinse irridendola[1].
Volendo sottrarre il più possibile la sua opera all'omologazione del mondo dell'arte contemporanea, si è circondato di un alone di mistero e di irreperibilità, centellinando sia mostre che apparizioni pubbliche e osteggiando la pubblicazione di cataloghi o libri sulla sua produzione, non riconoscendo alla fotografia valore documentario o pubblicitario[2].
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