Grande rivolta berbera

Grande rivolta berbera
Data739-743
LuogoMaghreb e al-Andalus
EsitoParziale vittoria dei rivoltosi Berberi
Modifiche territorialiIstituzione di vari Stati berberi indipendenti
Schieramenti
Comandanti
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La Grande rivolta berbera del 739/740–743 esplose nel corso del califfato dell'omayyade Hishām b. ʿAbd al-Malik e costituì la prima secessione patita dal califfato, allora con sede a Damasco.

Dietro di essa si affacciava la propaganda kharigita e l'irrisolta questione dei mawālī (convertiti all'Islam, ma non Arabi), che non erano equiparati - specialmente sotto il profilo fiscale - ai musulmani arabi, tanto da essere costretti a versare al Bayt al-māl, la jizya e l'eventuale kharāj (cui erano tenuti i sudditi "protetti", appartenenti all'Ahl al-Kitāb), anziché la più lieve zakāt cui erano tenuti i musulmani.

La rivolta esplose a Tangeri nel 740, e fu inizialmente guidata dal berbero Maysara al-Maṭgharī. Si diffuse rapidamente al resto del Maghreb (Nordafrica) e, attraversando lo Stretto di Gibilterra, penetrò in al-Andalus (Spagna).

Gli Omayyadi, per quanto a costo di perdite significative, riuscirono a impedire che la regione assai ricca dell'Ifrīqiya (in gran parte combaciante con l'odierna Tunisia) e quella di al-Andalus cadessero nelle mani dei ribelli berberi, ma il resto del Maghreb non fu mai più recuperato dal califfato omayyade (e neppure da quello abbaside). Dopo non essere riusciti a impadronirsi della capitale provinciale omayyade di Qayrawān, le forze ribelli berbere si sciolsero, e il Maghreb occidentale si frammentò in una serie di piccoli staterelli berberi, governati da capi tribali e da imam kharigiti.

La Rivolta berbera fu probabilmente il maggior fenomeno insurrezionale del califfato di Hishām.[1] Da essa emersero alcune realtà politiche, economiche e culturali di rilevante interesse, estranei alla realtà califfale. Talvolta, non senza qualche ottimismo, gli eventi legati alla Rivolta berbera vengono ad esempio considerati come l'inizio dell'indipendenza marocchina, dal momento che mai nella sua storia quell'area fu sotto il governo califfale e di qualche altra potenza dopo di esso, fino alle ingerenze dell'Occidente ai primi del XX secolo.

  1. ^ Che peraltro dovette affrontare anche l'invasione dei Cazari e la sfiancante insurrezione della Transoxiana e di parte del Khorasan ad opera dei Mawālī guidati da al-Ḥārith b. Surayj, sostenuto dai Turgesh, che spingevano dal canto loro da oriente per penetrare nella Dār al-Islām.

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