Guerra in Afghanistan (1979-1989)

Guerra in Afghanistan (1979-1989)
parte della guerra fredda e della guerra civile afghana
Un carro armato sovietico T-62 in posizione nelle montagne afghane
Data24 dicembre 1979 - 15 febbraio 1989
LuogoAfghanistan
Casus belliIntervento sovietico a sostegno della fazione del PDPA facente capo a Karmal contro la fazione di Amin
EsitoRitiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan, vittoria dei mujaheddin afghani
Schieramenti
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Afghanistan
Supporto da:
Bandiera della Germania Est Germania Est[1][2]
Bandiera di Cuba Cuba[3]
Mujaheddin sunniti
Fazioni:
  • Jamiat-e Islami[4]
  • Shura-e Nazar
  • Hezb-e Islami Gulbuddin[4]
  • Maktab al-Khadamat
  • Hezb-e Islami Khalis[4]
  • Ittehad-e Islami[4]
  • Harakat-i-Inqilab[4]
  • Jebh-e Nejat-e Melli[4]
  • Mahaz-e Milli[4]

Mujaheddin sciiti
Fazioni:

  • Harakat i-Islami[4]
  • Al-Nasr[4]
  • COIRGA
  • Shura
  • Hezbollah afghano
  • IRM
  • UOIF
  • RAAD

Maoisti
Fazioni:

Supporto da:
Bandiera del Pakistan Pakistan[5][6]
Bandiera dell'Egitto Egitto
Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita[7]
Stati Uniti[8]
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[9]
Bandiera d'Israele Israele
Bandiera della Cina Cina[10]
bandiera Germania Ovest[11]
Bandiera dell'Iran Iran[12]
Comandanti
Effettivi
Unione Sovietica: 52000 - 115000[13]/130000 uomini[14]
Repubblica Democratica dell'Afghanistan: 100000 - 190000 uomini
90000 - 250000 uomini[15][16]
Perdite
Unione Sovietica: 26000 morti e 53753 feriti[17]
Repubblica Democratica dell'Afghanistan: 18000 morti (1981-1985)[18]
75000 - 90000 morti (stima)[18]
tra 600000 e 2 milioni di civili afghani morti[19]
5 milioni di profughi civili afghani[19]
2 milioni di profughi interni[19]
circa 3 milioni di civili feriti[19]
Voci di guerre presenti su Wikipedia

La guerra in Afghanistan del 1979-1989, indicata anche come guerra sovietico-afghana, fu un conflitto intercorso tra il 24 dicembre 1979 e il 15 febbraio 1989 nel territorio dell'Afghanistan, e che vide contrapposte da un lato un massiccio contingente di truppe terrestri e aeree dell'Unione Sovietica in appoggio alle forze armate dell'ormai governo fantoccio della Repubblica Democratica dell'Afghanistan (RDA), e dall'altro vari raggruppamenti di guerriglieri afghani collettivamente noti come mujaheddin, appoggiati materialmente e finanziariamente da un gran numero di nazioni estere; il conflitto viene considerato parte della guerra fredda nonché prima fase della più ampia guerra civile afghana.

Il conflitto ebbe inizio con l'invasione del paese a opera delle forze dell'Armata Sovietica, per deporre il presidente della RDA Hafizullah Amin per rimpiazzarlo con Babrak Karmal; l'intervento militare dell'URSS provocò una recrudescenza della guerriglia afghana contro il regime della RDA, già da tempo molto estesa nel paese: i combattenti mujaheddin, divisi in più schieramenti e partiti che non ebbero mai una guida unitaria nel corso del conflitto, intrapresero quindi una lunga campagna di guerriglia contro le forze sovietiche occupanti il paese, spalleggiati in questo senso dagli armamenti, dai rifornimenti e dall'appoggio logistico fornito loro (in modo non ufficiale, ma pubblicamente ben noto) da paesi come gli Stati Uniti, il Pakistan, l'Iran, l'Arabia Saudita, la Cina e il Regno Unito.

Dopo più di nove anni di guerra, che provocarono vaste distruzioni all'Afghanistan nonché ampie perdite di vite civili, l'intervento sovietico nel conflitto ebbe termine con una ritirata generale delle proprie truppe conclusa il 15 febbraio 1989, dopo la firma degli accordi di Ginevra tra RDA e Pakistan; gli scontri tra mujaheddin e truppe governative proseguirono nell'ambito della guerra civile afghana, fino alla caduta del governo della RDA nell'aprile del 1992.

Viene definito da alcuni storici come il "Vietnam sovietico", tracciando un parallelo con la guerra del Vietnam intrapresa dagli Stati Uniti.

  1. ^ (EN) Afghanistan- Aid, Armies and Empires.
  2. ^ (EN) EAST GERMANY'S DIRTY SECRET, 14 ottobre 1990. URL consultato il 31 dicembre 2019.
  3. ^ https://web.archive.org/web/20181215125748/https://www.nytimes.com/1982/12/20/world/troops-of-5-soviet-allies-reported-fighting-guerillas-in-afghanistan.html
  4. ^ a b c d e f g h i (EN) . Afghanistan's Endless War: State Failure, Regional Politics, and the Rise of the Taliban..
  5. ^ (EN) "Afghanistan War – 2001–2014".
  6. ^ (EN) "Afghan War – 1978–1992".
  7. ^ (EN) "Interview with Dr. Zbigniew Brzezinski-(13/6/97)". URL consultato il 31 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2000).
  8. ^ (EN) The Oily Americans, 13 maggio 2003. URL consultato il 31 dicembre 2019.
  9. ^ (EN) Charlie Wilson: Congressman whose support for the mujahideen helped force the Soviet Union out of Afghanistan, 13 febbraio 2010. URL consultato il 31 dicembre 2019.
  10. ^ (EN) Xinjiang: China's Muslim Borderland.
  11. ^ (DE) Operation „Sommerregen“, 6 ottobre 2013. URL consultato il 31 dicembre 2019.
  12. ^ (EN) Afghanistan's Endless War: State Failure, Regional Politics, and the Rise of the Taliban..
  13. ^ Isby, p. 32.
  14. ^ Grau e Gress, p. 330, nota 20.
  15. ^ Isby, p. 45.
  16. ^ (EN) Al-Qa'ida's American Connection, su global-politics.co.uk. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2011).
  17. ^ Vedi questo paragrafo per le fonti.
  18. ^ a b Antonio Giustozzi, War, politics and society in Afghanistan, 1978–1992, Hurst, 2000, ISBN 1-85065-396-8.
  19. ^ a b c d Isby, p. 56.

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