Hannah Arendt

Hannah Arendt nel 1975

Hannah Arendt (in yiddish: חנה ארענדט; Hannover, 14 ottobre 1906New York, 4 dicembre 1975) è stata una storica e filosofa tedesca naturalizzata statunitense, una dei più influenti teorici politici del XX secolo.

Le sue pubblicazioni spaziano su di un'enorme mole di argomenti, ma ancor oggi è maggiormente conosciuta per quelli inerenti alla natura del potere e del male, sulla politica, la democrazia diretta, l'autorità, il totalitarismo. La sua popolarità è associata immediatamente alle controversie sorte attorno al processo Eichmann, e nel tentativo di Arendt di spiegare come persone ordinarie divengano attori partecipi degli ingranaggi dei sistemi totalitari, che da alcuni fu considerata un'apologia, e per il termine da lei coniato "la banalità del male".

Il nome di Arendt è commemorato da istituzioni e riviste devote al suo pensiero, dall'Hannah Arendt Prize per il pensiero politico, oltre che dalle vie e scuole a lei intitolate, e da alcuni francobolli. Con la pubblicazione nel 1951 de Le origini del totalitarismo, la sua reputazione di pensatrice e scrittrice si affermò definitivamente e altri cospicui lavori seguirono: Vita activa. La condizione umana nel 1958, Eichmann a Gerusalemme. La banalità del male nel 1963, L'umanità in tempi bui nel 1968. Insegnò in diverse Università americane, rifiutando tuttavia incarichi permanenti. Morì improvvisamente a 69 anni, di attacco di cuore, nel 1975, lasciando incompiuto il suo ultimo lavoro, La vita della mente.


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