Impero Kusana

Impero Kusana
Impero Kusana - Localizzazione
Impero Kusana - Localizzazione
Dati amministrativi
Lingue ufficialigreco
lingua battriana
Lingue parlatelingua battriana, gandhari, sogdiano, tocaria, greco, corasmia, scita, sanscrito
CapitaleBagram
Peshawar
Taxila
Mathura
Politica
Forma di governomonarchia
Nascita30 con Kujula Kadphises
Fine375 con Kipunada
Territorio e popolazione
Religione e società
Religioni preminentiInduismo, Buddismo, Zoroastrianesimo, Sciamanesimo, Manicheismo

L'Impero Kushan[1] (greco antico: Βασιλεία Κοσσανῶν, Basileia Kossanon; battriano: Κυϸανο, Kushano; Sanscrito: कुषाण वंश, Ku-ṣā-ṇa; Partico: 𐭊𐭅𐭔𐭍 𐭇𐭔𐭕𐭓, Kušan-xšaθr; cinese: 貴霜 Guì-shuāng) fu un impero sincretico, formato dagli Yuezhi, nei territori battriani all'inizio del I secolo. Si estese fino a comprendere gran parte dell'odierno territorio dell'Afghanistan, del Pakistan e dell'India settentrionale, almeno fino a Varanasi (Benares), dove sono state trovate iscrizioni risalenti all'epoca dell'imperatore Kushan Kanishka il Grande.

I Kushan erano molto probabilmente uno dei cinque rami della confederazione degli Yuezhi, un popolo nomade indoeuropeo di possibile origine tocaria, che migrò dalla Cina nord-occidentale (Xinjiang e Gansu) e si stabilì nell'antica Battria. Il fondatore della dinastia, Kujula Kadphises, seguì le idee religiose e l'iconografia greche secondo la tradizione greco-battriana, e seguì anche le tradizioni dell'induismo, essendo un devoto del dio indù Shiva. I Kushan in generale furono anche grandi sostenitori del buddismo e, a partire dall'imperatore Kanishka, impiegarono anche elementi dello zoroastrismo nel loro pantheon. Svolsero un ruolo importante nella diffusione del buddismo in Asia centrale ed in Cina.

I Kushan forse usarono inizialmente la lingua greca per scopi amministrativi, ma presto iniziarono a usare la lingua battriana. Kanishka inviò i suoi eserciti a nord delle montagne del Karakorum. Una strada diretta dal Gandhara alla Cina rimase sotto il controllo dei Kushan per più di un secolo, incoraggiando i viaggi attraverso il Karakoram e facilitando la diffusione del buddismo Mahayana in Cina. La dinastia Kushan ebbe contatti diplomatici con l'Impero romano, la Persia sasanide, il Regno di Axum e la dinastia cinese Han. L'Impero Kushan era al centro delle relazioni commerciali tra l'Impero romano e la Cina: secondo Alain Daniélou, "per un certo periodo, l'Impero Kushana è stato il punto centrale delle principali civiltà"[2]. Mentre molta filosofia, arte e scienza sono state create all'interno dei suoi confini, l'unica documentazione testuale della storia dell'impero oggi proviene da iscrizioni e resoconti in altre lingue, in particolare il cinese.

L'impero Kushan si frammentò in regni semi-indipendenti nel III secolo d.C., che caddero a causa dell'invasione dei Sasanidi da ovest, stabilendo il Regno Kushano-Sasanide nelle aree di Sogdiana, Battria e Gandhara. Nel IV secolo, anche i Gupta, una dinastia indiana, premevano da est. Gli ultimi regni Kushan e Kushano-Sasanidi furono infine sopraffatti da invasori provenienti dal nord, noti come Kidariti e poi Eftaliti.

  1. ^ Impero Kusana, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  2. ^ Daniélou, Alain (2003). A Brief History of India. Simon and Schuster. p. 111. ISBN 9781594777943

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