Impero partico

Impero partico
Impero partico – Bandiera
Impero partico - Localizzazione
Impero partico - Localizzazione
L'Impero partico alla sua massima espansione territoriale
Dati amministrativi
Nome completoImpero partico
Nome ufficialeAshkâniân
Lingue ufficialiPartico
Lingue parlateLingua pahlavi
lingua greca antica
Aramaico (vernacolare)[1]
CapitaleCtesifonte
Altre capitaliEcatompilo, Ecbatana, Susa
DipendenzeRegno di Armenia
Politica
Forma di StatoImpero
Forma di governoMonarchia feudale[2]
Re dei Reelenco
Nascita247 a.C. con Arsace I
CausaInvasione della Partia ad opera dei Parti.
Fine228 con Vologase VI
CausaIstituzione della dinastia sasanide in Persia e morte di Vologase
Territorio e popolazione
Bacino geograficoVicino Oriente ed Asia centrale
Territorio originalePartia
Massima estensione2 800 000 km² nel 1 d.C.
PopolazioneDa 60 a 90 milioni nel 50 d.C.
SuddivisioneSatrapia
Economia
Valutadracma
Risorsegrano, cereali, allevamento, metalli preziosi
Produzionifarina, formaggio, tessuti, gioielli
Commerci conImpero romano, India, Cina
Esportazioniseta, profumi, spezie, gioielli
Importazioniseta, profumi, spezie, gioielli
Religione e società
Religioni preminentizoroastriana, greca
Religione di StatoSincretica ellenico-zoroastriana
Religioni minoritarieMitraismo, Ebraismo
Classi socialisatrapi, proprietari terrieri, cavalieri, commercianti, artigiani, contadini, schiavi
Evoluzione storica
Preceduto da Impero seleucide
Succeduto da Impero sasanide

L'Impero partico (247 a.C.-224 d.C.) o arsacide fu una delle potenze politiche e culturali iraniche nell'antica Persia.[3] Era retto dalla dinastia arsacide, fondata da Arsace I,[4] capo della tribù nomade scitico-iranica dei Parni, che fondò l'Impero a metà del III secolo a.C. conquistando la Partia,[5] nel nord-est dell'Iran, una satrapia allora in rivolta contro l'Impero seleucide. Sotto Mitridate I di Partia (r. c. 171-138 a.C.) l'Impero partico si espanse, conquistando la Media e la Mesopotamia a danno dei Seleucidi. Al suo culmine (I secolo a.C.), si estendeva dall'Eufrate (odierna Turchia sud-est) all'Iran orientale. Era attraversato dalla Via della seta, che collegava l'Impero romano nel bacino del Mediterraneo e l'Impero Han della Cina, e conobbe fiorenti traffici commerciali.

I Parti assorbirono vari aspetti delle civiltà dei popoli sottomessi, specie quelle persiana ed ellenistica. Con il passare dei secoli la civiltà persiana prevalse su quella ellenistica, che fu abbandonata nel corso degli anni, anche se mai del tutto.

I re arsacidi erano detti "Re dei Re" e si dicevano eredi dell'Impero achemenide. Ne differivano però per un sistema di governo più decentrato: molte regioni erano governate da re vassalli, non da satrapi. Con l'espansione dell'Impero, la sede del governo fu spostata da Nisa, in Turkmenistan, a Ctesifonte lungo il Tigri (a sud dell'odierna Baghdad, Iraq); varie altre città furono capitale per breve tempo.

I primi nemici dei Parti furono i Seleucidi ad ovest e gli Sciti ad est. Tuttavia, man mano che la Partia si espanse ad ovest, venne a scontrarsi con il Regno d'Armenia, e poi con Roma. Roma e la Partia si contesero per secoli il controllo indiretto sul regno cliente di Armenia. I conflitti tra le due potenze, combattuti in Armenia, Siria ed in Mesopotamia, finirono in nulla, e nessun contendente riuscì a togliere territori stabilmente all'altro. Le frequenti guerre civili tra i contendenti al trono partici furono più pericolose delle invasioni straniere, e l'Impero dei Parti cadde quando Ardashir I, un re vassallo dei Parti, si rivoltò contro gli Arsacidi e ne detronizzò l'ultimo re, Artabano IV, nel 224 d.C. Ardashir fondò l'Impero sasanide, destinato a governare l'Iran e larga parte del Vicino Oriente fino alle conquiste islamiche del VII secolo d.C., anche se la dinastia arsacide si perpetuò nella dinastia arsacide di Armenia.

Le fonti native partiche, scritte in partico, greco, nonché in numerosi altri idiomi, sono assai poche se comparate a quelle sasanidi o achemenidi. A parte poche tavole cuneiformi, ostraca frammentari, iscrizioni su roccia, dracma, ed alcuni altri documenti, molta della storia dei Parti è pervenuta solo tramite fonti estere, greche e romane, ma anche cinesi. L'arte partica è considerata dagli studiosi una fonte valida per lo studio e per la comprensione di quegli aspetti della società e della cultura partica che non sono trattati nelle altre fonti.

  1. ^ (EN) Josef Wiesehöfer, Ancient Persia, I.B. Tauris Ltd, 2007, p. 119.
  2. ^ Sheldon 2010, p. 231.
  3. ^ Waters 1974, p. 424.
  4. ^ Brosius 2006, p. 84.
  5. ^ Bickerman 1983, p. 6: "Roughly western Khurasan" (all'incirca il Khurasan occidentale").

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