Invasione dell'Iraq del 2003

Disambiguazione – Se stai cercando lo sviluppo della guerra durante l'invasione della coalizione, vedi Guerra in Iraq.
Invasione dell'Iraq del 2003
parte della guerra in Iraq e guerra al terrorismo
Marines statunitensi scortano un gruppo di prigionieri iracheni
Data20 marzo – 1º maggio 2003
(0 anni e 42 giorni)
LuogoIraq
CausaAccuse a Saddam Hussein di possedere armi di distruzione di massa, di collaborare col terrorismo internazionale e di essere uno dei mandanti degli attentati dell'11 settembre 2001
Esito
  • Vittoria della coalizione
  • Caduta di Baghdad al controllo delle forze della coalizione
  • Conquista dell'intero territorio iracheno da parte della coalizione, e rimozione del Partito Ba'th dal potere
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Stati Uniti:
192.000 uomini[8][9]
Regno Unito:
45.000 uomini
Australia:
2000 uomini
Polonia:
194 uomini delle forze speciali
Peshmerga:
70.000 uomini[10]
Congresso Nazionale Iracheno:
620 uomini
Totale:
309.814 uomini
Forze armate irachene:
538.000 uomini
Perdite
238 morti
1000 feriti
30.000-45.000 morti
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L'invasione dell'Iraq, avvenuta tra il 20 marzo e il 1º maggio 2003, è stata condotta da una coalizione di paesi, guidata dagli Stati Uniti insieme a Regno Unito, Australia e Polonia. Altri paesi sono stati coinvolti nella fase di occupazione. L'invasione segnò l'inizio della guerra in Iraq.

Secondo l'allora presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, le ragioni dell'invasione erano "di disarmare l'Iraq dalle armi di distruzione di massa (ADM) - che non furono mai trovate, né fu provata la loro esistenza -,[15] porre fine al (presunto) sostegno di Saddam Hussein al terrorismo e raggiungere la "libertà" per il popolo iracheno". I principali detrattori della guerra indicano queste ragioni come scuse per realizzare l'invasione, motivate da interessi economici e politici.[16]

  1. ^ (EN) U.S. Airlifts Iraqi Exile Force For Duties Near Nasiriyah, 7 aprile 2003. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  2. ^ (EN) Free Iraqi Forces Committed to Democracy, Rule of Law, 14 marzo 2003. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  3. ^ (EN) Deploying the "Free Iraqi Forces", 7 aprile 2003. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2004).
  4. ^ (EN) Syrians join Iraq 'Jihad', 14 aprile 2003. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  5. ^ (EN) Arab volunteers to Iraq: ‘token’ act or the makings of another Afghan jihad?, 1º aprile 2003. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2011).
  6. ^ (EN) The A to Z of Middle Eastern intelligence, 2009. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  7. ^ http://english.pravda.ru/cis/2003/03/21/44822.html
  8. ^ (EN) Iraq: Summary of U.S. Forces (PDF).
  9. ^ (EN) A Timeline of Iraq War, Troop Levels, 15 aprile 2008. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2014).
  10. ^ (EN) Surrogate Warfare: The Role of U.S. Army Special Forces (PDF).
  11. ^ (EN) If We Fight Iraq: Iraq and the Conventional Military Balance (PDF), 28 giugno 2002. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2011).
  12. ^ (EN) Iraqi army is tougher than US believes, 16 novembre 2002. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  13. ^ (EN) IRAQ:Iraq's Prewar Military Capabilities, 3 febbraio 2005. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  14. ^ (EN) Foreign Irregulars in Iraq, 10 aprile 2003. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  15. ^ Bush admite que su mayor error fue creer que había armas de destrucción masiva en Irak, 2 dicembre 2008.
  16. ^ President Discusses Beginning of Operation Iraqi Freedom, su georgewbush-whitehouse.archives.gov.

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