Iodio-131

Iodio-131
Generalità
Simbolo131I
Protoni53
Neutroni78
Peso atomico130,9061246 u
Abbondanza isotopicatracce
Proprietà fisiche
Emivita8,0197 giorni
Decadimentoβ

Lo iodio-131 (131I), noto in medicina nucleare come radioiodio (anche se si conoscono molti altri isotopi radioattivi di questo elemento), è un radioisotopo importante dello iodio. La sua emivita di decadimento radioattivo è di circa 8 giorni. I suoi utilizzi sono principalmente nell'ambito medico e farmaceutico. Gioca un ruolo anche come un pericolo radioattivo tra i maggiori tra quelli presenti nei prodotti della fissione nucleare (scorie radioattive) e costituisce uno dei principali fattori di rischio per la salute risultante dalle esplosioni nucleari endo-atmosferiche negli anni cinquanta, oltre che dall'inquinamento atmosferico risultante dal disastro di Černobyl'. Questo perché lo iodio-131 è uno dei prodotti principali della fissione dell'uranio, del plutonio e indirettamente del torio, ammontando a circa il 3% del totale dei prodotti di fissione.

A causa della sua modalità di decadimento beta, lo iodio-131 è estremamente tossico in caso di contaminazione interna o cutanea andando a danneggiare le cellule che riesce a penetrare, la radiazione beta riesce a percorrere fino a qualche mm nel tessuto biologico. Inoltre seguendo il metabolismo dello Iodio, a seguito di contaminazione interna andrà a fissarsi nella tiroide. Per questa ragione, alte dosi di questo isotopo sono spesso paradossalmente meno pericolose rispetto a quelle basse, dal momento che tendono a uccidere i tessuti tiroidei che altrimenti andrebbero incontro a mutazione e successiva promozione cancerogena come risultato della radiazione. Dunque attualmente si impiega lo iodio-131 in dosi piene evitando le piccole dosi nell'uso medico e progressivamente viene usato soltanto in dosi terapeutiche alte e massimali come mezzo per uccidere i tessuti bersaglio. Questo è noto come "uso terapeutico".

Lo iodio-131 può essere "visto" dalle tecniche di visualizzazione della medicina nucleare (ad esempio la gamma camera) quando viene somministrato per uso terapeutico dal momento che circa il 10% della sua energia e radiazione viene emesso come raggi gamma. Comunque, dal momento che il 90% della radiazione (raggi beta) causa danno tissutale senza contribuire alla capacità di rilevare e visualizzare l'isotopo, si preferisce usare altri radioisotopi dello iodio meno tossici, quando si richiede soltanto l'imaging nucleare.

Altri radioisotopi dello iodio sono spesso creati con tecniche costose, ad esempio con l'irradiazione nel reattore nucleare di costose capsule di gas xeno pressurizzato.

Si pensa che dosi molto piccole di iodio-131 ricevute accidentalmente, molto inferiori a quelle usate nel trattamento medico, siano la maggiore cause dell'incremento dei tumori alla tiroide dopo contaminazione nucleare accidentale. Questi cancri avvengono per il danno residuale ai tessuti causato dalla radiazione emessa dall'isotopo non naturale iodio-131, e spesso appaiono anni dopo l'esposizione, molto dopo il decadimento quasi totale dello iodio-131.


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