Ipotesi Gaia

La Terra (Gaia) vista dall'Apollo 17, dicembre 1972

L'ipotesi Gaia è un'ipotesi formulata per la prima volta dallo scienziato inglese James Lovelock nel 1979 nel libro Gaia. A New Look at Life on Earth e co-sviluppata dalla microbiologa Lynn Margulis negli anni '70.[1] Secondo tale ipotesi gli organismi viventi sulla Terra interagiscono con le componenti inorganiche circostanti per formare un complesso sistema sinergico e autoregolante che aiuta a mantenere e perpetuare le condizioni per la vita sul pianeta.

Lovelock nominò tale ipotesi in onore a Gaia, la dea primordiale che personificava la Terra nella mitologia greca. Tra gli argomenti sui quali si basa l'ipotesi vi sono altresì quelli secondo i quali la biosfera e l'evoluzione degli organismi influenzino la stabilità della temperatura globale, la salinità dell'acqua di mare, i livelli di ossigeno atmosferico, il mantenimento di un'idrosfera di acqua liquida e altri variabili ambientali che influenzano l'abitabilità della Terra.

L'ipotesi Gaia è stata inizialmente criticata per essere teleologica e contro i principi della selezione naturale. Sebbene i perfezionamenti successivi abbiano allineato l'ipotesi Gaia con idee provenienti da campi come la scienza del sistema Terra, la biogeochimica e l'ecologia dei sistemi,[2][3][4] l'ipotesi continua a nutrire critiche, e molti scienziati la considerano solo debolmente supportata, o in contrasto con le evidenze sperimentali.[5][6][7]

La biologa Lynn Margulis ha dato la sua adesione all'ipotesi Gaia, ma prendendo le distanze da Lovelock, a suo avviso troppo influenzato dal vitalismo.

Nel 2006 la Geological Society of London ha assegnato a Lovelock la medaglia Wollaston anche per il suo lavoro sull'ipotesi Gaia.[8]

  1. ^ J.E. Lovelock e L. Margulis, Atmospheric homeostasis by and for the biosphere: the Gaia hypothesis, in Tellus, Series A, vol. 26, 1–2, Stockholm, International Meteorological Institute, 1974, pp. 2-10, Bibcode:1974Tell...26....2L, DOI:10.1111/j.2153-3490.1974.tb01946.x, ISSN 1600-0870 (WC · ACNP).
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Turney, Jon 2003
  3. ^ Schwartzman, David, Life, Temperature, and the Earth: The Self-Organizing Biosphere, Columbia University Press, 2002, ISBN 978-0-231-10213-1.
  4. ^ Gribbin, John (1990), "Hothouse earth: The greenhouse effect and Gaia" (Weidenfeld & Nicolson)
  5. ^ James W. Kirchner, Toward a future for Gaia theory, in Climatic Change, vol. 52, n. 4, 2002, pp. 391-408, DOI:10.1023/a:1014237331082.
  6. ^ Tyler Volk, The Gaia hypothesis: fact, theory, and wishful thinking, in Climatic Change, vol. 52, n. 4, 2002, pp. 423-430, DOI:10.1023/a:1014218227825.
  7. ^ David Beerling, The Emerald Planet: How plants changed Earth's history, Oxford, Oxford University Press, 2007, ISBN 978-0-19-280602-4.
  8. ^ Wollaston Award Lovelock, su geolsoc.org.uk. URL consultato il 19 ottobre 2015.

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