Irredentismo

Mappa dell'Italia negli anni '30: in "rosa" i territori del Regno d'Italia (1918-1940); in "verde" i territori che facevano parte degli ex stati italiani, rivendicati dai nazionalisti italiani (terre irredente); in "viola" altri territori con popolazione italica che facevano parte degli ex stati italiani
Le aspirazioni irredentiste nei Balcani nel 1912

L'irredentismo è l'aspirazione di un popolo a completare la propria unità territoriale nazionale acquisendo terre soggette al dominio straniero, ovvero terre non "liberate" (terre non redente o irredente[1]) sulla base di un'identità etnica o di un precedente legame storico. Spesso è sostenuto da movimenti nazionalisti caratteristici di una stessa identità politica, culturale e geografica.[2] L'espressione "terre irredente", cioè non liberate, fu utilizzata la prima volta nel 1877 dal patriota e uomo politico italiano Matteo Renato Imbriani ai funerali del padre Paolo Emilio: un giornalista viennese lo definì subito "irredentista" per dileggiarlo. Il termine è stato acquisito nella forma italiana anche da altre lingue. L'area geografica oggetto di irredentismo è definita irredenta.

  1. ^ O. Isaac e K. Thiemer, [Biochemical studies on camomile components/III. In vitro studies about the antipeptic activity of (--)-alpha-bisabolol (author's transl)], in Arzneimittel-Forschung, vol. 25, n. 9, 1975-09, pp. 1352–1354. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  2. ^ irredenta, su thefreedictionary.com.

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