Jean Sylvain Bailly

Jean Sylvain Bailly
Jean Sylvain Bailly

Presidente dell'Assemblea Nazionale
Durata mandato17 giugno 1789 –
3 luglio 1789
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreJean-Georges Lefranc de Pompignan

Sindaco di Parigi
Durata mandato15 luglio 1789 –
18 novembre 1791
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreJérôme Pétion de Villeneuve

Presidente del Terzo Stato agli Stati Generali
Durata mandato3 giugno 1789 –
16 giugno 1789
PredecessoreMichel-François d'Ailly
SuccessoreCarica abolita

Deputato dell'Assemblea Nazionale Costituente
Durata mandato9 luglio 1789 –
30 settembre 1791

Deputato dell'Assemblea Nazionale
Durata mandato17 giugno 1789 –
9 luglio 1789

Deputato degli Stati Generali
Durata mandato5 maggio 1789 –
16 giugno 1789
CoalizioneTerzo Stato
CircoscrizioneParigi

Dati generali
Partito politicoClub dei Foglianti (1791-1792)
Club dei Giacobini (1791)
Società del 1789
(1790-1791)
ProfessioneAstronomo
Matematico
FirmaFirma di Jean Sylvain Bailly

Jean Sylvain Bailly (/ʒɑ̃ silvɛ̃ bɑji/; Parigi, 15 settembre 1736Parigi, 12 novembre 1793) è stato un astronomo, matematico, politico e letterato francese, primo sindaco di Parigi e primo presidente dell'Assemblea Nazionale di Francia.[1]

Uomo universale,[2] spaziò in numerosi campi: dalla storiografia alle arti, fino, soprattutto, alle scienze.[2] Unico, assieme a Fontenelle, a far parte di tutte e tre le principali accademie francesi[3] (ovvero l'Académie française, l'Académie des sciences e l'Académie des inscriptions et belles-lettres), quale astronomo e letterato Bailly si interessò soprattutto di paleoastronomia, elaborando numerosi trattati sull'astronomia antica, moderna e orientale.[1] Di lui si ricordano anche le numerose osservazioni (tra le quali, particolarmente notevoli, quelle su due comete, tra cui quella di Halley, nonché il saggio sulla teoria dei satelliti di Giove).[1] Famosa è inoltre la sua corrispondenza epistolare con Voltaire. Bailly, oltre a ciò, partecipò anche all'indagine sul fenomeno parascientifico del mesmerismo con altri eminenti scienziati dell'epoca, quali Benjamin Franklin, Antoine Lavoisier e il medico Joseph-Ignace Guillotin.[3]

Membro di alcune logge massoniche francesi,[4][5] Bailly ebbe una impressionante ma rapida carriera politica. Eletto come rappresentante del Terzo Stato agli Stati generali del 1789, fu uno dei politici più influenti durante la prima parte della Rivoluzione francese. Dopo essere stato eletto presidente del Terzo Stato, divenne il primo presidente dell'Assemblea Nazionale, quando i deputati si autoproclamarono tali; dopo aver guidato il Giuramento della Pallacorda, divenne in seguito il primo sindaco eletto di Parigi, rimanendo in carica dal luglio 1789 al novembre 1791.[6] Amico e collaboratore del marchese La Fayette, fondò assieme a lui il Club dei Foglianti nel tentativo di limitare la deriva repubblicana in atto, provando a mantenere la costituzione del 1791.[6] Costretto a dare le dimissioni da sindaco parigino nel novembre 1791, alcuni mesi dopo il massacro del Campo di Marte, Bailly si ritirò a vita privata a Nantes, riprendendo gli studi scientifici. Però, malvisto dai giacobini per le sue tendenze moderate,[1] fu arrestato a Melun, mentre dimorava dall'amico Pierre Simon Laplace. Processato, fu immediatamente condannato a morte nel 1793 durante il Regime del Terrore e fu infine ghigliottinato il 12 novembre.[3]

  1. ^ a b c d Jean-Sylvain Bailly Treccani.it
  2. ^ a b The lost caucasian civilization: Jean-Sylvain Bailly and the roots of the aryan myth di David Allen Harvey - Cambridge University Press
  3. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore arago
  4. ^ (FR) Monique Cara, Jean-Marc Cara e Marc Jode, Dictionnaire universel de la Franc-Maçonnerie, Larousse, 2011, ISBN 978-2-03-586136-8.
  5. ^ (FR) Emmanuel Pierrat e Laurent Kupferman, Le Paris des Francs-Maçons, Le Cherche Midi, 2013, ISBN 978-2-7491-3142-9.
  6. ^ a b Gene A. Brucker, Jean-Sylvain Bailly - Revolutionary Mayor of Paris - University of Illinois Press Urbana, 1950.

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