Kaizen

Kaizen scritto in giapponese.

Kaizen (改善) è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa cambiare in meglio, miglioramento continuo. È stato coniato da Masaaki Imai nel 1986[1] per descrivere la filosofia di business che supportava i successi dell'industria nipponica negli anni ‘80[2] con particolare riferimento alla Toyota, tanto da rappresentare il sinonimo di Toyotismo. Nel contesto in cui il termine è stato coniato, Kaizen viene tradotto con "miglioramento continuo" perdendo di originalità rispetto al Ciclo di Deming dal quale deriva ma con il quale non coincide[3].

Il Kaizen come pratica economica è riferito all'efficienza dei fattori produttivi legati alla microeconomia aziendale attraverso lo sviluppo di Sistemi di Gestione finalizzati al contenimento dei costi di produzione.

Il Kaizen come approccio per i sistemi di gestione per la Qualità si connette con concetti come:

Il Kaizen come strategia comportamentale si riferisce ad una pratica diretta al miglioramento costante dei processi manifatturieri, Ingegneristici e di business management secondo una logica bottom-up che recentemente ha trovato applicazione nella sanità[4], Psicoterapia[5], Coaching[6], oltre ad altre industrie non manifatturiere quali istituti bancari ed industrie del terziario avanzato.

La vision della strategia Kaizen è quella del rinnovamento a piccoli passi, da farsi giorno dopo giorno, con continuità, in radicale contrapposizione con concetti quali innovazione, rivoluzione e conflittualità di matrice squisitamente occidentale. La base del rinnovamento è quella di incoraggiare ogni persona ad apportare ogni giorno piccoli cambiamenti il cui effetto complessivo diventa un processo di selezione e miglioramento dell'intera Organizzazione.

  1. ^ Masaaki Imai, Kaizen: The Key to Japan's Competitive Success, New York, Random House, 1986, ISBN 9780394551869.
  2. ^ Masaaki Imai spoke at the Share Best Practice Conference in Dubai on May 13, su ameinfo.com, AMEinfo.com, 30 maggio 2002. URL consultato il 12 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2009).
  3. ^ Secondo lo stesso Deming, durante le lezioni in Giappone nei primi anni '50, furono i Giapponesi ad usare plan, do, check, act per abbreviare il suo approccio metodologico (cfr: Deming, W. Edwards – 1986- Out of the Crisis – edito da MIT Press. pg. 88)
  4. ^ Julie Weed, Factory Efficiency Comes to the Hospital, in The New York Times, 10 luglio 2010.
  5. ^ M. M. Feldman, Audit in psychotherapy: the concept of Kaizen (PDF), su Psychiatric Bulletin, Royal College of Psychiatrists, 1992, 334-336.
  6. ^ Toshiro Katori (利郎 香取市) – 1999 - Untimely thoughts - edito da MIT Press

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