Legislazione italiana a tutela delle minoranze linguistiche

Voce principale: Lingue parlate in Italia.
Le minoranze linguistiche in Italia riconosciute dalla legge 482 del 1999[1] (dati 2013)

La legislazione italiana a tutela delle minoranze linguistiche riconosce dodici comunità linguistiche storiche parlanti idiomi ascritti a varie famiglie linguistiche[2][3][4] presenti entro i confini della Repubblica italiana e diversi dall'italiano, lingua ufficiale dello stato[5]. Questi dodici gruppi linguistici (albanesi, catalani, croati, francesi, francoprovenzali, friulani, germanici, greci, ladini, occitani, sardi, sloveni) sono rappresentati da circa 2.400.000/3.000.000 parlanti distribuiti in 1.171 comuni di 14 regioni, tutelati da apposite leggi nazionali (come la legge quadro 482/99)[6] e regionali.

  1. ^ Lingue di minoranza in Italia, su miur.gov.it.
  2. ^ De Mauro, 1979, 32.
  3. ^ Dal dossier pubblicato dall'Ufficio Studi del Senato, XVII legislatura, “MINORANZE LINGUISTICHE”, maggio 2017 nr. 493: ”La legge n. 482 del 1999 delimita un perimetro 'a numero chiuso' di minoranze linguistiche, (...). Sono, come menzionato, raggruppamenti linguistici.”
  4. ^ L'UNESCO e la diversità linguistica. Il caso dell'Italia
  5. ^ «Di portata innovativa, la l. 482/1999 riconosce l’esistenza di 12 minoranze linguistiche ‘storiche’, ossia di comunità dislocate sul territorio nazionale che parlano una lingua diversa dalla italiana, costituite dalle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo, [...]». Raffaele Simone, Lingue in Il Libro dell'Anno, su treccani.it, Treccani, 2009.
  6. ^ Pascal Richard, La loi-cadre sur la protection des minorités linguistiques historiques en Italie: entre sincérité et opportunité, Revue française de droit constitutionnel, 2001/1 (nº 45).

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search