La lingua franco-veneta è la lingua di cultura diffusa nel Nord Italia tra la fascia subalpina e il basso Po[1] tra il XIII e il XV secolo: questa lingua era una mescolanza di parole francesi con sintassi e morfologia tipiche delle lingue dell'Italia settentrionale, in particolare della lingua veneta.
La letteratura franco-veneta o letteratura franco-italiana di questi secoli riguardava poemi cavallereschi e opere didascaliche[2].
Il Milione di Marco Polo fu scritto originariamente in questa lingua,[3] come pure l'Entrée d'Espagne.
Un certo purismo linguistico dei secoli XIX e XX ha penalizzato questo tipo di letteratura, etichettata di "ibridismo patologico", mentre la competenza linguistica di molti autori è assolutamente indiscutibile[4].
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