Lingue giudeo-arabe

Lingue giudeo-arabe
Tassonomia
FilogenesiLingue afro-asiatiche
 Lingue semitiche
  Lingue semitiche centrali
   Lingue semitiche centrali meridionali
    Lingua araba
Codici di classificazione
ISO 639-2jrb
ISO 639-3jrb (EN)
Foglio trovato nella Geniza del Cairo, una parte della cui produzione è stata redatta in Giudeo-Arabo

Le lingue giudeo-arabe[1] (codice ISO 639-2 e ISO 639-5 jrb) sono l'insieme dei dialetti parlati dagli ebrei del Maghreb e dai mizrahim che vivevano o avevano vissuto nei Paesi di lingua araba, prendendo generalmente a prestito la forma dell'arabo parlato lì dove le regioni in cui gli ebrei avevano eletto la propria residenza, e che portarono con sé nel corso delle loro migrazioni.

Queste lingue erano assai spesso trascritte in caratteri ebraici leggermente modificati per adattarli al sistema di fonazione della lingua araba, includendo i punti diacritici che distinguono fra loro le consonanti nell'alfabeto arabo per notare i fonemi inesistenti in Ebraico. L'alfabeto arabo di per sé era abbastanza poco utilizzato, dal momento che il suo uso era largamente caduto in disuso tra le popolazioni ebraiche dei paesi islamici.

Le lingue giudeo-arabe furono dunque naturalmente gli idiomi prediletti dagli autori ebraici per una più agevole diffusione presso i loro correligionari. Un'importante parte delle opere rabbiniche fu originariamente scritta in giudeo-Arabo.

  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".

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