Lista nera (economia)

In economia la lista nera ( in inglese blacklist) è una lista stilata nazionalmente da vari paesi, e internazionalmente dall'OCSE, contenente paesi con particolari regimi fiscali, detti anche paradisi fiscali. La lista nera è stata pubblicata dal GAFI dal 2000 ed elenca i paesi che il GAFI ritiene non cooperativi nella lotta globale contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, chiamandoli "Paesi o territori non cooperativi" (NCCT).[1]

Sebbene la mancata apparizione nella lista nera fosse percepita come un segno di approvazione per i centri finanziari offshore (o "paradisi fiscali") che sono sufficientemente ben regolamentati per soddisfare tutti i criteri del GAFI, in pratica l'elenco includeva paesi che non operavano come centri finanziari offshore. Il GAFI aggiorna regolarmente la lista nera, aggiungendo od eliminando voci.

Il GAFI descrive le "giurisdizioni ad alto rischio soggette a un invito all'azione" come dotate di "deficit strategiche significative nei loro regimi per contrastare il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e il finanziamento della proliferazione. Per tutti i paesi identificati come ad alto rischio, il GAFI invita tutti i membri ed esorta tutte le giurisdizioni ad applicare una due diligence rafforzata e, nei casi più gravi, i paesi sono chiamati ad applicare contromisure per proteggere il sistema finanziario internazionale dai rischi in corso di riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e finanziamento della proliferazione derivanti dal paese".[2] Al 21 febbraio 2020, solo due paesi erano nella lista nera del GAFI: Corea del Nord ed Iran.

Il GAFI è stato caratterizzato come efficace nello spostamento di leggi e regolamenti per combattere i flussi finanziari illeciti. Il GAFI incentiva normative più severe attraverso la sua lista pubblica di non conformità, che porta le istituzioni finanziarie a spostare risorse e servizi lontano dai paesi nella lista nera. Questo a sua volta motiva gli attori economici e politici nazionali nei paesi elencati a fare pressione sui loro governi affinché introducano regolamenti conformi al GAFI.[3]

  1. ^ What we do - Financial Action Task Force (FATF), su www.fatf-gafi.org. URL consultato il 20 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2022).
  2. ^ Countries - Financial Action Task Force (FATF), su www.fatf-gafi.org. URL consultato il 20 agosto 2022.
  3. ^ Julia C. Morse, The Bankers' Blacklist: Unofficial Market Enforcement and the Global Fight against Illicit Financing, Cornell University Press, 2021, DOI:10.7591/j.ctv1hw3x0d, ISBN 978-1-5017-6151-5. URL consultato il 20 agosto 2022.

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