Luigi I d'Ungheria

Luigi I d'Ungheria
Luigi I d'Ungheria raffigurato in una miniatura del Chronicon Pictum, 1360 circa
Re d'Ungheria e Croazia
Stemma
Stemma
In carica16 luglio 1342 –
10 settembre 1382
IncoronazioneSzékesfehérvár, 21 luglio 1342
PredecessoreCarlo I
SuccessoreMaria
Re di Polonia
In carica5 novembre 1370 –
10 settembre 1382
IncoronazioneCracovia, 17 novembre 1370
PredecessoreCasimiro III
SuccessoreEdvige
NascitaVisegrád, 5 marzo 1326
MorteTrnava, 10 settembre 1382 (56 anni)
Luogo di sepolturaCattedrale dell'Assunzione, Székesfehérvár
Casa realeAngiò
DinastiaCapetingi
PadreCarlo I d'Ungheria
MadreElisabetta di Polonia
ConiugiMargherita di Boemia
Elisabetta di Bosnia
FigliCaterina
Maria
Edvige
ReligioneCattolicesimo

Luigi I d'Ungheria o Luigi il Grande (in ungherese Nagy Lajos; in croato Ludovik Veliki; in slovacco Ľudovít Veľký; Visegrád, 5 marzo 1326Trnava, 10 settembre 1382) fu re d'Ungheria e di Croazia dal 1342 al 1382, oltre che di Polonia dal 1370 al 1382[1].

Primo discendente di Carlo I d'Ungheria e di sua moglie Elisabetta di Polonia a sopravvivere all'infanzia, in virtù di un trattato stipulato nel 1338 tra suo padre e Casimiro III di Polonia, zio materno di Luigi, si confermò il suo diritto a ereditare il Regno di Polonia se lo zio fosse morto senza avere un figlio. In cambio, Luigi veniva obbligato ad aiutare il suo parente a riprendere possesso delle terre che la Polonia aveva perso nei decenni precedenti. Pur avendo ricevuto il titolo di duca di Transilvania tra il 1339 e il 1342, non amministrò la provincia.

Luigi aveva raggiunto la maggiore età quando successe al padre nel 1342, ma la madre, profondamente religiosa, esercitò su di lui una potente influenza. Egli ereditò un regno centralizzato e una situazione erariale florida da suo padre; durante i primi anni del suo regno, Luigi partecipò alla crociata in corso contro i lituani e ripristinò il potere reale in Croazia; i suoi uomini sconfissero in diverse occasioni gli eserciti tartari, con il risultato che il sovrano estese la sua autorità verso il mar Nero. Quando suo fratello Andrea, duca di Calabria e marito della regina Giovanna I di Napoli, fu assassinato nel 1345, Luigi accusò la donna del suo omicidio e punirla divenne l'obiettivo principale della sua politica estera. Per tale motivo lanciò due campagne contro il Regno di Napoli tra il 1347 e il 1350. Le sue truppe occuparono vasti territori in entrambe le occasioni e Luigi adottò i titoli tipici dei Sovrani di Napoli (incluso quello di re di Sicilia e quello di Re di Gerusalemme), ma la Santa Sede non riconobbe mai le sue pretese. Gli atti arbitrari e le atrocità commesse dai mercenari che agirono per conto di Luigi resero impopolare il suo governo nel Mezzogiorno, spingendolo a ritirare tutte le sue truppe dal Regno di Napoli nel 1351.

Come suo padre, Luigi amministrò l'Ungheria in maniera assolutista e adoperò prerogative reali per concedere privilegi ai suoi cortigiani. Confermò inoltre le libertà della nobiltà ungherese riconosciute alla dieta del 1351, sottolineando lo status di uguaglianza in vigore per tutti gli aristocratici. Nell'ambito della stessa dieta, introdusse un principio di trasmissione ereditaria dei terreni e impose il pagamento di un canone uniforme tanto ai contadini quanti ai proprietari terrieri, confermando il diritto alla libera circolazione per i primi. Nel 1350, intraprese guerre contro i lituani, la Serbia e l'Orda d'Oro, ripristinando l'autorità dei monarchi ungheresi sui territori lungo le frontiere che erano stati persi nei decenni precedenti. Nel 1358, costrinse la Repubblica di Venezia a rinunciare alle città situate lungo le coste della Dalmazia. Sempre nel medesimo periodo, eseguì diversi tentativi di espansione ai danni dei governanti della Bosnia, della Moldavia, della Valacchia e di parte della Bulgaria e della Serbia. I governanti delle aree appena menzionate si dimostrarono talvolta disposti ad accettare la sua autorità, sia perché costretti sia nella speranza di sostegno contro i loro avversari interni, ma il dominio di Luigi in queste regioni risultò solo nominale durante la maggior parte del suo regno. I suoi sforzi di convertire i suoi sudditi pagani o ortodossi al cattolicesimo lo resero comunque impopolare nelle latitudini balcaniche. Luigi fondò un'università a Pécs nel 1367, ma fu chiusa nel giro di due decenni perché non disponeva di entrate sufficienti per mantenerla.

Luigi ereditò la Polonia dopo la morte di suo zio nel 1370. Poiché non aveva figli, egli desiderava che i suoi sudditi riconoscessero il diritto delle sue figlie a succedergli e in Ungheria e in Polonia. A tal fine nel 1374 emanò il privilegio di Koszyce, grazie a cui i nobili polacchi videro riconoscersi diverse libertà. A ogni modo il suo vessatorio modus operandi lo rese impopolare anche a Cracovia. In Ungheria si preoccupò di autorizzare le libere città regie a delegare i giurati all'alta corte che giudicava i loro casi, istituendo pure un nuovo tribunale di alto grado. Affetto da una malattia della pelle, Luigi divenne ancor più pio durante gli ultimi anni della sua vita. Nel corso dei prodromi e delle prime fasi dello Scisma d'Occidente, riconobbe Urbano VI come legittimo pontefice. Dopo che Urbano depose Giovanna e insediò il parente di Luigi Carlo di Durazzo sul trono di Napoli, Luigi assistette Carlo nell'occupazione del regno. Nella storiografia ungherese, Luigi è stato considerato per secoli il più potente monarca ungherese a governare un impero «le cui coste erano bagnate da tre mari».[2][3]

  1. ^ Luigi I il Grande, su treccani.it. URL consultato l'8 ottobre 2021.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore kon93
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore car41

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