«Fratelli, spero molto con voi. Iddio ci ha già benedetti.... Oh, la vittoria non può fallire a chi combatte per la patria, nel nome di Dio!... Da secoli divisi, noi manchiamo d'un'insegna che dall'Alpi al Quarnero ci dica figli di una istessa madre; che raccolga gli affetti tutti degli Italiani delle varie provincie. È necessario un vessillo nazionale, tra un popolo che risorge a libertà; necessarissimo a noi, nella lotta che stiamo per incominciare; a noi che quasi stranieri ci guardiamo fra un popolo e l'altro.... Un tale vessillo dobbiamo creare in questa seduta.... Il 16 luglio 1789 il rosso ed il turchino, colori della città di Parigi, erano decretati colori nazionali; ad essi univasi il bianco in onore del re, e così componevasi la bandiera di Francia. Noi al bianco ed al rosso, colori della nostra Bologna, uniamo il verde, in segno della speranza che tutto il popolo italiano segua la rivoluzione nazionale da noi iniziata, che cancelli que' confini segnati dalla tirannide forestiera.»
Luigi Zamboni (Bologna, 12 ottobre 1772 – Bologna, 18 agosto 1795) è stato un patriota italiano.
Studente presso l'Università di Bologna, è uno dei primi martiri in nome dell'Unità d'Italia e, insieme a Giovanni Battista De Rolandis, è ritenuto l'ideatore del tricolore italiano dai sostenitori dell'"ipotesi bolognese" nella genesi della bandiera italiana. La storia Patria li considera entrambi patrioti della nuova Italia e protomartiri del Risorgimento italiano.
A lui è intitolata una delle vie principali di Bologna, che collega le Due Torri a Porta San Donato, passando per la zona universitaria.
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