Macho (fisica)

Con l'acronimo MACHO (dall'inglese MAssive Compact Halo Object, ossia oggetto compatto massiccio di alone) si identificano gli oggetti astronomici che potrebbero rappresentare una parte importante della materia oscura presente nell'alone galattico. Per questo motivo, la categoria dei MACHO non comprende solo gli oggetti compatti propriamente detti (nane bianche, stelle di neutroni e buchi neri) ma anche pianeti e nane brune, che come i primi sono caratterizzati da un rapporto massa/luminosità molto più elevato di quello delle stelle normali (e sono quindi molto meno luminosi). D'altra parte, un oggetto di una di queste classi che non faccia parte dell'alone non è un MACHO: ad esempio, i pianeti del sistema solare non possono far parte di questa categoria in quanto il sistema si trova nel braccio di Orione, dunque nel piano galattico.

L'acronimo è nato nei primi anni novanta, nel quadro dei tentativi di individuare la natura della cosiddetta materia oscura.

Tuttavia l’ipotesi dell’esistenza dei MACHO è stata recentemente messa in discussione dalle scoperte del team di Fabrizio Nicastro che, utilizzando il telescopio XMM-Newton dell'Agenzia Spaziale Europea, ha dimostrato l’esistenza di filamenti di gas caldo intergalattico nell'alone del quasar 1ES 1553+113: i risultati di tale scoperta, pubblicati sulla rivista Nature del giugno del 2018, sono al vaglio della comunità scientifica e proverebbero l’esistenza della componente barionica della materia oscura nei filamenti di gas caldo intergalattico che si estenderebbero su tutto l’universo come una ragnatela.


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