Mahmud II | |
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Ritratto ufficiale del sultano | |
Sultano dell'Impero ottomano | |
In carica | 28 luglio 1808 – 1º luglio 1839 |
Predecessore | Mustafa IV |
Successore | Abdülmecid I |
Trattamento | Padiscià |
Altri titoli | Califfo dell'Islam Amir al-Mu'minin Custode delle due Sacre Moschee Qaysar-ı Rum (Cesare dei Romei) |
Nascita | Istanbul, 20 luglio 1785 |
Morte | Istanbul, 1º luglio 1839 (53 anni) |
Luogo di sepoltura | Mausoleo di Mahmud II, Istanbul |
Dinastia | Ottomana |
Padre | Abdul Hamid I |
Madre | Nakşidil Sultan |
Consorte | Pertevpiyale Nevfidan Kadın Bezmialem Kadın Aşubcan Kadın Hoşyar Kadin Pertevniyal Kadin Altre |
Figli | Saliha Sultan Mihrimah Sultan Abdülmecid I Atiye Sultan Adile Sultan Abdulaziz I Altri |
Religione | Islam sunnita |
Firma |
Mahmud II (in turco ottomano: محمود ثاني, Maḥmūd sānī[1], anche noto come Maḥmūd ‛Adlī, "Mahmud il Giusto"; Istanbul, 20 luglio 1785 – Istanbul, 1º luglio 1839) fu il trentesimo sultano dell'Impero ottomano dal 1808 fino alla sua morte.
Durante il suo regno dovette fronteggiare l'incalzante ingerenza dell'Impero russo nelle province balcaniche e caucasiche, le violente spinte indipendentiste delle popolazioni greca, serba e bosniaca, l'espansionismo francese nelle province maghrebine, il riaccendersi della secolare rivalità tra Costantinopoli e la Persia e il crescente potere della dinastia alawita, che alla fine svincolò l'Egitto, la Siria e la Cilicia (una regione amministrativa dell'Anatolia sud-orientale) dal dominio della Sublime porta.
Introdusse altresì numerose riforme amministrative, militari e fiscali, culminate con il Decreto delle Tanzimat (lett. "Riorganizzazioni") emanato dai suoi figli Abdülmecid I e Abdul Aziz, e operò l'eliminazione del tradizionale corpo di fanteria dei giannizzeri, da tempo ritenuti obsoleti nel quadro della riorganizzazione militare ottomana e divenuti col passare del tempo un serio ostacolo al necessario processo di modernizzazione dell'impero. Per questa sua opera di grande rinnovatore è stato definito il "Pietro il Grande della Turchia"[2].
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