Manuele II Paleologo

Manuele II Paleologo
Manuele II Paleologo raffigurato in una miniatura dell'Orazione funebre di Tommaso Paleologo, Biblioteca nazionale di Francia
Basileus dei Romei
Stemma
Stemma
In carica17 febbraio 1391 –
21 luglio 1425
PredecessoreGiovanni V Paleologo
SuccessoreGiovanni VIII Paleologo
Nome completoManouēl II Palaiologos
NascitaCostantinopoli, 27 giugno 1350
MorteCostantinopoli, 21 luglio 1425 (75 anni)
Casa realePaleologi
PadreGiovanni V Paleologo
MadreElena Cantacuzena
ConiugeElena Dragaš
FigliGiovanni VIII
Costantino
Teodoro II
due figlie
Andronico
Costantino XI
Demetrio
Tommaso
Michele
ReligioneCristianesimo ortodosso

«Anche chi non conosce l'imperatore, soltanto dal suo aspetto dirà: questo dev'essere un re.»

Manuele II Paleologo (in greco Μανουήλ Β΄ Παλαιολόγος?, Manouēl ho déyteros Palaiologos; Costantinopoli, 27 giugno 1350Costantinopoli, 21 luglio 1425) è stato un imperatore bizantino. Fu basileus dei romei dal 17 febbraio 1391[2] fino alla sua morte. È ricordato anche per i suoi scritti teologici.

Il primo incarico di Manuele II fu quello di despota di Tessalonica (1369-1387). Fu coimperatore dal 1376, dopo che il fratello maggiore Andronico IV Paleologo si era ribellato al padre Giovanni V Paleologo, fino al 1380, anno in cui Andronico fu perdonato, nonostante avesse tenuto prigionieri il padre ed il fratello dal 1376 al 1379. Dal 1385 tornò ad essere coimperatore, a seguito del decesso di Andronico. Nel 1390 aiutò il padre a sventare il tentativo di usurpazione del trono da parte del nipote Giovanni VII Paleologo. Nel 1391 l'anziano genitore morì e Manuele II divenne imperatore. Quando nel 1394 il sultano ottomano Bajazet I aprì le ostilità contro i bizantini, isolando Costantinopoli in modo da impedirle l'approvvigionamento alimentare, Manuele invocò l'aiuto dell'Occidente e fu ascoltato. Fu infatti indetta la crociata di Nicopoli (1396), che tuttavia si risolse in un disastro e non riuscì a risollevare le sorti dell'impero. Nel 1399 Manuele partì personalmente per l'Occidente in cerca di aiuto e vi rimase fino al 1403.

Quando ormai la fine sembrava imminente, i Timuridi invasero l'Anatolia e nella battaglia di Ancyra del 1402 Bajazet fu fatto prigioniero. In seguito a questi avvenimenti, nell'Impero ottomano scoppiò la guerra civile, della quale Manuele, grazie al suo genio diplomatico, riuscì ad approfittare per riacquisire alcuni territori dell'impero, tra cui Tessalonica. Fu capace di mantenere la pace con gli ottomani fino al 1422, ma le ostilità ricominciarono perché il figlio di Manuele, Giovanni VIII Paleologo, si era intromesso nella successione ottomana. Da ciò derivarono gli assedi di Costantinopoli e di Tessalonica. Nel 1423 quest'ultima città fu ceduta ai veneziani, poiché l'impero non era più in grado di difenderla. Manuele morì nel 1425. Gli viene riconosciuto il merito di essere riuscito, durante i 34 anni del suo impero, a rallentare la caduta dell'Impero bizantino.

  1. ^ Giorgio Sfranze, XI [2].
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Ostrogorsky_491

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