Marco Giunio Bruto

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Marco Giunio Bruto
Proconsole della Repubblica romana
Busto di nobile romano identificato con Bruto (Museo nazionale romano di palazzo Massimo, Roma)
Nome originaleMarcus Iunius Brutus (alla nascita)
Quintus Servilius Caepio Brutus (dopo l'adozione)
Nascita85 o 79-78 a.C.
Roma
Morte23 ottobre 42 a.C.
Filippi
ConiugeClaudia
(54 a.C. -53 a.C.)
Porzia
(45 a.C. - 42 a.C.)
GensIunia
PadreMarco Giunio Bruto (naturale)
Quinto Servilio Cepione (adottivo)
MadreServilia
Questura53 a.C.
Pretura44 a.C.
Propretura46 a.C. in Gallia Cisalpina
Proconsolato43 a.C. in Illirico, Macedonia e Grecia
PrefettoUrbi nel 44 a.C.

«È meglio, in verità, non comandare nessuno che servire qualcuno: perché senza comandare è concesso vivere onestamente, in servitù non c'è possibilità di vivere.»

Marco Giunio Bruto (in latino Marcus Iunius Brutus, pronuncia classica o restituta: [ˈmaːrkʊs ˈjuːnɪ.ʊs ˈbruːtʊs]; Roma, 85 a.C. o 79-78 a.C.Filippi, 23 ottobre 42 a.C.), ufficialmente noto dopo l'adozione come Quinto Servilio Cepione Bruto (Quintus Servilius Caepio Brutus), è stato un politico, oratore, filosofo e studioso romano, senatore della tarda Repubblica romana e uno degli assassini di Giulio Cesare; fu difatti una delle figure preminenti della congiura delle Idi di marzo assieme a Gaio Cassio Longino e a Decimo Bruto.

  1. ^ Frammento del discorso "Sulla dittatura di Pompeo" riportato da Quintiliano (L'istituzione oratoria 9, 3, 95, trad. R. Faranda, Torino 1968).

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