Masaniello

Tommaso Aniello d'Amalfi detto "Masaniello"
Ritratto di Masaniello eseguito da Onofrio Palumbo

Capitano Generale del Fedelissimo Popolo Napoletano
Durata mandato11 luglio 1647 –
16 luglio 1647
MonarcaViceré Rodrigo Ponce de León
(Filippo III come Re di Napoli)
Predecessorecarica creata
Successorecarica abolita

Tommaso Aniello d'Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello[1] (Napoli, 29 giugno 1620Napoli, 16 luglio 1647), è stato un capopopolo napoletano, protagonista della vasta rivolta che vide, dal 7 al 16 luglio 1647, la popolazione napoletana insorgere contro la pressione fiscale imposta dal governo vicereale spagnolo. Nella vita di questo personaggio non è sempre facile distinguere gli avvenimenti realmente accaduti da quelli elaborati dal mito.

La sollevazione di cui Masaniello si fece capofila scaturì dall'esasperazione delle classi più umili per le gabelle imposte dai governanti sugli alimenti di necessario consumo, misura questa rientrante nel più ampio ventaglio di politiche economiche della Corona degli Asburgo di Spagna atte al sostentamento delle imprese militari in seno alla logorante guerra dei trent'anni, motivo per cui, fintanto che fu in vita, la sua non si configurò mai come una rivolta espressamente antispagnola e repubblicana[2], come avrebbe voluto invece la prospettiva storiografica italiana dell'Ottocento che, ancora profondamente influenzata dai valori risorgimentali, vedeva in lui un patriota ribellatosi alla dominazione straniera[3].

Le cause degli eventi del luglio 1647 sarebbero da ricercarsi infatti nella specifica realtà politica, economica e sociale della Napoli spagnola della prima metà del Seicento, a sua volta comunque da inquadrarsi nel più ampio contesto europeo della forte rivalità tra Spagna e Francia (cui era ricollegabile anche un'ormai tradizionale contesa per il possesso della corona di Napoli); non a caso il grido con cui Masaniello sollevò il popolo il 7 luglio fu: «Viva 'o Re 'e Spagna, mora 'o malgoverno», secondo la consuetudine popolare tipica dell'Ancien régime di cercare nel sovrano la difesa dalle prevaricazioni sulla plebe dei suoi diretti sottoposti. Sarà soltanto dopo la sua morte che la rivolta assunse delle esplicite connotazioni politiche e sociali[4] dal carattere antifeudale e antispagnolo[5] e, secondo taluni, persino secessionista (al pari di quanto in quello stesso periodo si stava verificando nei Paesi Bassi, in Portogallo e in Catalogna[6]).

Dopo dieci giorni di rivolta, che costrinsero gli spagnoli ad accettare le rivendicazioni popolari, a causa di un comportamento stravagante, frutto di una strategia mirata a fargli appunto "fare pazzie", Masaniello fu accusato ufficialmente di pazzia e ucciso per volere del viceré, di alcuni capi popolari e di una piccola parte della plebe. Nonostante la breve durata, la ribellione da lui guidata indebolì il secolare dominio spagnolo sulla città, aprendo la strada per la proclamazione dell'effimera e filofrancese Real Repubblica Napoletana, avvenuta cinque mesi dopo la sua morte.

  1. ^ Derivato da Mas'Aniello, nomignolo popolare nato dalla contrazione di Maso (diminutivo di Tommaso) e Aniello (una variante di Agnello).
  2. ^ da: Gaspare De Caro, Tommaso Aniello d'Amalfi, detto Masaniello, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 2, Roma, 1960: «un accordo con il governo, in cui fossero sancite le conquiste della rivolta, era il fine ultimo della rivolta stessa, giacché in nessun modo veniva messo in discussione il dominio spagnolo su Napoli».
  3. ^ Musi, p. 21.
  4. ^ Sia a Napoli che a Palermo infatti «...la rivolta che iniziò come un sollevamento dovuto alla fame, assunse una connotazione politica favorita da alcuni appartenenti al ceto intellettuale e alla classe media e, in breve tempo, anche sociale...». In sp: ...la revuelta, que empezò siendo un motín de hambre, tomó un tinte político favorecido por algunos elementos de la intelectualidad y las clases medias y pronto se deslizó hacia el plano social. Da: Antonio Domínguez Ortiz, Historia de España. El antiguo régimen: los Reyes Católicos y los Austria (tomo 3 de la Historia de España diretta da Miguel Artiola), Alianza Editorial, Madrid, 1983 (IX edizione), pp. 391-392, tomo 3 ISBN 84-206-2042-4 (opera completa: ISBN 84-206-2998-7)
  5. ^ «...dopo la morte di Masaniello l'insurrezione popolare assunse toni più radicali, mentre il "popolo civile" ne perdeva il controllo e sorgevano dalla plebe nuovi capi, come l'Annese, che chiamando alla lotta le popolazioni delle province diedero a essa un più largo respiro e un più preciso carattere antifeudale e antispagnolo, sino a proclamare la decadenza del dominio di Spagna e la costituzione della effimera Repubblica di Napoli...» da: Gaspare De Caro ibidem (Tommaso Aniello d'Amalfi, detto Masaniello, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 2, Roma, 1960)
  6. ^ Antonio Domínguez Ortiz, ibidem, p. 392.

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