Meandro

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Diagramma che descrive un ambiente fluviale a meandri.

Con il termine meandro si indica in idrografia l'ampia sinuosità del corso di un fiume che ne caratterizza la parte terminale dove la pendenza è minima.

Il termine proviene dal nome greco (Maiandros) di un fiume della Turchia, lungo 529 km, che dall'Anatolia occidentale va a sfociare nel mar Egeo, ma viene utilizzato per la prima volta solo nella seconda metà dell'Ottocento[1]. Il suo corso è appunto caratterizzato da numerosi meandri. In Turchia si distingue il Grande Meandro (Büyük Menderes) dal Piccolo Meandro (Küçük Menderes) lungo 140 km.

I meandri sono caratteristici di fiumi che scorrono in pianure alluvionali a debole pendenza, dove sono presenti sedimenti a granulometria prevalentemente fine.
Minore è la pendenza, maggiore è la facilità ad impaludarsi dell'ambiente circostante. I meandri fluviali sono caratterizzati da curve, dette anse, più o meno accentuate. In un meandro pertanto abbiamo una sponda concava ed una convessa. Spesso tali curve assumono una forma circolare.

  1. ^ Mario Di Fidio e Claudio Gandolfi, La lingua delle acque, 2013.

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