Memorie dalla casa dei morti

Memorie dalla Casa dei morti
Titolo originaleЗаписки из Мёртвого дома
AutoreFëdor Dostoevskij
1ª ed. originale1860 - 1862
1ª ed. italiana1887
Genereromanzo
Sottogeneresemi-autobiografico, filosofico
Lingua originalerusso
AmbientazioneImpero russo, metà del XIX secolo

Memorie dalla casa dei morti (in russo Записки из Мёртого дома ?, Zapiski iz Mertovo doma) è un romanzo semi-autobiografico scritto dall'autore russo Fëdor Dostoevskij pubblicato sulla rivista Vremja tra il 1860 e il 1862, nel quale ritrae la vita dei condannati in un campo di prigionia siberiano.

Il testo è una collezione a maglie larghe di fatti, eventi e discussione filosofica organizzati per tema piuttosto che per un continuum narrativo. L'autore aveva scontato 4 anni di condanna in esilio in un campo di lavoro di questo tipo in Siberia per il suo coinvolgimento nel Circolo Petraševskij, un gruppo progressista di oppositori dell'autocrazia zarista. Quest'esperienza gli permise di descrivere con efficacia e autenticità le condizioni della vita carceraria e le personalità dei condannati.

Tolstoj definì le Memorie dalla casa dei morti come l'opera di Dostoevskij più vicina al «modello dell'arte superiore, religiosa, proveniente dall'amore di Dio e del prossimo».[1]

  1. ^ Lev Tolstoj, «Che cosa è l'arte?» (1897), a cura di Tito Perlini, Claudio Gallone Editore, Milano, 1997, p. 132.

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