Monetazione visigota

Imitazione di Onorio
D N HONORI-VS [P F] AVG, busto con diadema fatto di perle, mantello e corazza, volto a destra. VICTOR[I-]A AVGGG, Roma seduta a sinistra con corazza, tiene la Vittoria su un globo con la mano destra e la spada con la sinistra.
AR siliqua, 1,37g, coniata in Gallia verso il 415.
Valentiniano III: tremisse
D N PLA VALENTINIANVS P G - busto a destra. Croce entro corona d'alloro; COMOB.
AV tremisse, 1,48 g; zecca di Roma o Ravenna; coniato circa 440-455.

Con monetazione visigota ci si riferisce alla produzione di monete da parte dei Visigoti, coniate in Gallia e Hispania durante il primo Medioevo, tra il V secolo e il 710 circa.

Le principali monete furono il solido ed il tremisse, due monete d'oro emesse in tarda età imperiale e coniate successivamente dagli imperatori bizantini. La coniazione iniziò in Gallia, dove i Visigoti si erano stabiliti all'inizio del V secolo, e proseguì dall'inizio del VI secolo in Hispania, dove si era spostato il baricentro del regno visigoto, dopo che i Franchi si furono impossessati della maggior parte dei domini gotici in Gallia.

Le prime monete, comunemente chiamate pseudo-imperiali, imitarono quelle romane occidentali prima e bizantine poi, riportandone le legende. Dopo il 580 iniziò la monetazione reale autonoma, in cui vennero usati i nomi dei re visigoti. Questa monetazione ebbe termine nel secondo decennio dell'VIII secolo, con la conquista islamica della penisola iberica che pose fine al loro regno.


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