Nelson Mandela

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Nelson Mandela
Nelson Mandela il 4 ottobre 1994

Presidente del Sudafrica
Durata mandato27 aprile 1994 –
14 giugno 1999
Vice presidenteThabo Mbeki
Frederik Willem de Klerk
PredecessoreFrederik de Klerk
SuccessoreThabo Mbeki

Segretario generale del movimento dei paesi non allineati
Durata mandato3 settembre 1998 –
14 giugno 1999
PredecessoreAndrés Pastrana Arango
SuccessoreThabo Mbeki

Presidente del Congresso Nazionale Africano
Durata mandato7 luglio 1991 –
20 dicembre 1997
ViceWalter Sisulu
Thabo Mbeki
PredecessoreOliver Tambo
SuccessoreThabo Mbeki

Dati generali
Partito politicoCongresso Nazionale Africano (1942-2013)
Partito Comunista Sudafricano (1958-1962)
UniversitàUniversità di Fort Hare
Università di Londra
Università del Sudafrica
Università del Witwatersrand
ProfessioneAttivista, politico, filantropo e avvocato
FirmaFirma di Nelson Mandela

«Non c'è nessuna strada facile per la libertà!»

Nelson Rolihlahla Mandela (Mvezo, 18 luglio 1918[1]Johannesburg, 5 dicembre 2013[2]) è stato un politico e attivista sudafricano, presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999.

Antagonista, con il predecessore Frederik de Klerk, dell'apartheid e insieme a questi insignito del premio Nobel per la pace nel 1993,[3] Mandela fu il primo presidente sudafricano non bianco a ricoprire tale carica; attivista per i diritti civili e avvocato, aveva scontato 27 anni di carcere per la sua lotta al segregazionismo razziale.

Rivoluzionario e successivamente uomo di un governo di riconciliazione e pacificazione, fu a lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell'attivismo anti-segregazionista. Uomo simbolo dell'uguaglianza e dell'antirazzismo, premio Nobel, Premio Lenin per la pace e Premio Sakharov per la libertà di pensiero, ha saputo dosare differenti approcci politici e pragmatici alla lotta di liberazione del suo popolo, dalle iniziali teorie di opposizione non violenta di Gandhi, che tenterà anche in seguito di anteporre alla lotta armata.

Di ideologia Ubuntu, internazionalista ma nel disegno del nazionalismo africano[4] e socialista democratica,[5] la sua ispirazione politica venne influenzata dal marxismo.[6][7][8] Dal 1942 aderì all'African National Congress. Si ispirò in parte alla rivoluzione cubana nella fondazione del movimento armato Umkhonto we Sizwe; infatti tra la fine degli anni 50 e i primi anni '60, all'epoca dell'arresto che lo condurrà ad una prigionia di 27 anni fu anche membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Sudafricano.[9][10] Negli anni successivi, portò l'ANC nell'Internazionale Socialista.[11] Protagonista insieme al presidente de Klerk delle trattative che portarono all'abolizione dell'apartheid all'inizio degli anni novanta, venne eletto presidente nel 1994, nelle prime elezioni multietniche della storia sudafricana, rimanendo in carica fino al 1999. Il suo partito, l'African National Congress (ANC), è rimasto da allora ininterrottamente al governo del Paese.

Mandela è il cognome assunto dal nonno paterno. Il nome "Rolihlahla"[12] (letteralmente "colui che provoca guai") gli fu attribuito alla nascita; "Nelson" gli fu invece assegnato alle scuole elementari.[13] Il nomignolo Madiba era il suo nome all'interno della tribù di appartenenza, dell'etnia Xhosa.[14] La casa in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela.

  1. ^ Nelson Mandela - Biography, su nobelprize.org. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato il 17 ottobre 2014).
  2. ^ (EN) Nelson Mandela dies, Mail & Guardian, 5 dicembre 2013. URL consultato il 5 dicembre 2013 (archiviato il 6 dicembre 2013).
  3. ^ (EN) All Nobel Peace Prizes, su nobelprize.org. URL consultato il 2 aprile 2018 (archiviato il 10 marzo 2018).
  4. ^ (EN) Anthony Sampson, Mandela: The Authorised Biography, Londra, HarperCollins, 2011, pp. 37, 584, ISBN 978-0-00-743797-9.
  5. ^ (EN) David James Smith, Young Mandela, Londra, Weidenfeld & Nicolson, 2010, p. 231, ISBN 978-0-297-85524-8.
  6. ^ Mandela, Nelson (1994). Long Walk to Freedom Volume I: 1918–1962. Little, Brown and Company. p. 176 ISBN 978-0-7540-8723-6
  7. ^ Sampson, Anthony (2011) [1999]. Mandela: The Authorised Biography. London: HarperCollins. pp. 63–64 ISBN 978-0-00-743797-9
  8. ^ Smith, David James (2010). Young Mandela. London: Weidenfeld & Nicolson. p. 78ISBN 978-0-297-85524-8
  9. ^ The Mandela family, to AFRICAN NATIONAL CONGRESS Archiviato l'11 dicembre 2013 in Internet Archive.
  10. ^ Business Day 6 dicembre 2013, su bdlive.co.za. URL consultato il 29 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  11. ^ Socialist International honours the life and legacy of Nelson Mandela, su socialistinternational.org. URL consultato il 25 settembre 2015 (archiviato il 26 settembre 2015).
  12. ^ Viviana Mazza, Il bambino Nelson Mandela, Mondadori, Milano 2014
  13. ^ Biography: Nelson Rolihlahla Mandela, su africanhistory.about.com. URL consultato il 10 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2014).
  14. ^ Scheda del Nelson Mandela Centre of Memory, su nelsonmandela.org. URL consultato il 31 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2013).

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