Neuroetica

Il termine neuroetica (ing. neuroethics) può riferire a due diversi campi di studio; con esso si può intendere ‘etica della neuroscienza’ oppure ‘neuroscienza dell'etica'.[1]

L'etica della neuroscienza è una disciplina che si occupa essenzialmente di discutere da un punto di vista etico progettazione ed esecuzione di uno studio neuroscientifico, e di valutare l'impatto etico e sociale dei risultati degli studi neuroscientifici; la neuroscienza dell'etica si occupa invece di investigare dalla prospettiva del cervello (attraverso studi scientifici e neuroscientifici) alcune nozioni e alcuni problemi tradizionali dell'etica e della psicologia morale.[1]

Il termine ‘neuroetica’ è stato usato per la prima volta all'interno della conferenza ‘Neuroethics: Mapping the Field’ del 2002[1], lanciato dal giornalista del New York Times William Safire.

La presente voce enciclopedica tratta della neuroetica come ‘neuroscienza dell'etica'.

  1. ^ a b c Roskies, A. (2002). Neuroethics for the New Millennium. Neuron. 35, 21-23.

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