Come per il caso dei composti carbonilici, che possono essere aldeidi e chetoni, i nitroni possono essere distinti in «aldonitroni» (se almeno uno tra R1 e R2 è un H) e «chetonitroni» (se R1 e R2 sono entrambi alchili o arili).[8]
I nitroni, che nel gruppo funzionale hanno l'atomo di azoto con carica formale positiva e ibridato sp2, sono una classe intermedia tra gli ossidi di ammine terziarie (N+sp3) e i nitrilossidi (N+sp).
^(EN) Jan Hamer e Anthony Macaluso, Nitrones, in Chemical Reviews, vol. 64, n. 4, 1º agosto 1964, pp. 473–495, DOI:10.1021/cr60230a006. URL consultato il 6 settembre 2023.
^Se su N ci fosse H, esso migrerebbe facilmente come H+ su O–, dando la corrispondente ossima, tautomero parecchio più stabile del nitrone. Pertanto, si formano per lo più come intermedi di reazione.
^ F. Carey, R. Sundberg, N. Warren e S. Wothers, Organic Chemistry, Oxford University Press, 2001, pp. 932-933, ISBN0-19-850346-6.
^ Michael B. Smith e Jerry March, March's advanced organic chemistry: reactions, mechanisms, and structure, Eighth edition, Wiley, 2020, p. 1030, ISBN978-1-119-37180-9.
^(EN) B. V. Nekrasov, Pentavalent nitrogen, in Bulletin of the Academy of Sciences of the USSR, Division of chemical science, vol. 28, n. 9, 1º settembre 1979, pp. 1789–1790, DOI:10.1007/BF00952448. URL consultato l'11 settembre 2023.
^ R. Fusco, G. Bianchetti e V. Rosnati, 5.5. Fattori che influenzano le cicloaddizioni 1,3-dipolari, in CHIMICA ORGANICA, volume secondo, L. G. Guadagni, 1975, pp. 477-479.
^ R. Fusco, G. Bianchetti e V. Rosnati, CHIMICA ORGANICA, volume primo, L. G. Guadagni, 1974, pp. 151-152.
^ Internet Archive, Nitrenes, New York, Interscience Publishers, 1970, ISBN978-0-471-55710-4. URL consultato il 6 settembre 2023.