Nuova via della seta

Map of Asia, showing the OBOR initiative

     Cina

     Membri della Banca Asiatica d'Investimento per le Infrastrutture

     I sei corridoi della Nuova Via della Seta

     Via della Seta marittima[1]

Paesi che hanno firmato documenti di cooperazione relativi alla Belt and Road Initiative

La Nuova via della seta (in cinese comunemente: 一带一路S, yī dài yī lùP, un nastro una via) è un'iniziativa strategica della Repubblica Popolare Cinese per il miglioramento dei suoi collegamenti commerciali con i paesi nell'Eurasia. Comprende le direttrici terrestri della "zona economica della via della seta" e la "via della seta marittima del XXI secolo" (in cinese: 丝绸之路经济带和21世纪海上丝绸之路S, Sīchóu zhī lù jīngjìdài hé èrshíyī shìjì hǎishàng sīchóu zhī lùP; nota anche in inglese come BRI, Belt and Road Initiative o OBOR, One belt One road, ” una cintura una via”)[2].

Le aree interessate sono la Cina, l’Asia centrale, l’Asia settentrionale, l’Asia occidentale e i paesi e le regioni lungo l’Oceano Indiano e il Mediterraneo.

Partendo dallo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e logistica, la strategia cinese mira a espandere il suo commercio, favorendo i flussi di investimenti internazionali e aumentando gli sbocchi commerciali per le produzioni cinesi. L'iniziativa di un piano organico per i collegamenti terrestri fu annunciata dal presidente cinese Xi Jinping a settembre del 2013, e la via marittima ad ottobre dello stesso anno, contestualmente alla proposta di costituire la Banca Asiatica d'Investimento per le Infrastrutture (AIIB), dotata di un capitale di 100 miliardi di dollari USA, di cui la Cina sarebbe il principale socio, con un impegno pari a 29,8 miliardi e gli altri paesi asiatici (tra cui l'India e la Russia) e dell'Oceania avrebbero altri 45 miliardi (l'Italia si è impegnata a sottoscrivere una quota di 2,5 miliardi).

La Nuova via della seta è stata oggetto di forti critiche da parti dei paesi non partecipanti. In risposta all'iniziativa, infatti, gli Stati Uniti, il Giappone e l'Australia hanno dato vita al Blue Dot Network nel 2019, seguito dalla "Build Back Better World initiative" del G7 nel 2021.

  1. ^ China Britain Business Council: One Belt One Road Archiviato il 13 luglio 2017 in Internet Archive. Archiviato il 13 luglio 2017 in Internet Archive.
  2. ^ Alessandra Spalletta, Porti e ferrovie. La sfida italiana sulla nuova via della Seta, in Agi.it, 14 maggio 2017. URL consultato il 15 settembre 2018.

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