Operazione Market Garden

Operazione Market Garden
parte del fronte occidentale della seconda guerra mondiale
Paracadutisti sui cieli dei Paesi Bassi durante le prime fasi dell'operazione.
Data17 - 27 settembre 1944
Luogocorridoio tra Eindhoven e Arnhem, Paesi Bassi
Esitovittoria difensiva tedesca
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
2.000 inizialmente[1], cui si aggiunsero gli oltre 15.000 delle truppe fatte confluire successivamente[2].40.000 delle forze aviotrasportate[3], 220.000 delle unità di terra, varie migliaia appartenenti al personale di volo[2]
Perdite
più di 5.340 tra morti e feriti[4]17.300 tra morti, dispersi, feriti e prigionieri[4]
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Operazione Market Garden fu il nome in codice assegnato dai comandi Alleati, durante la seconda guerra mondiale, a un'operazione militare in Olanda che aveva l'obiettivo di conquistare e controllare cinque ponti, uno in fila all'altro. All'ultimo ponte le truppe di Montgomery si trovarono però bloccate da una divisione corazzata tedesca che era lì per puro caso. Poiché per la riuscita dell'operazione quattro ponti non bastavano, il piano fallì.

Market Garden si rivelò tuttavia un tentativo, piuttosto frettoloso e abbastanza improvvisato, per cercare di sfruttare il particolare momento di debolezza e sbandamento del nemico tedesco e, nel concreto svolgimento dei fatti, si trasformò in una serie di eventi imprevisti e confusi – spesso contrastanti a causa delle volontà di chi eseguiva le operazioni[5] – che videro protagoniste da parte alleata il più alto numero di truppe aviotrasportate dell'intera seconda guerra mondiale,[3] le quali però ad Arnhem si trovarono a fronteggiare non soldati demoralizzati e male armati, ma un corpo d'élite delle SS.

L'ottimismo nell'ideare il piano era dato dalla disfatta improvvisa delle armate tedesche avvenuta alla fine di agosto dopo la sacca di Falaise, che aveva permesso agli Alleati di consolidare e ampliare le proprie teste di ponte nella Francia nord-occidentale e di dilagare in profondità, liberando con grande rapidità gran parte del paese e del Belgio, arrivando quindi a contatto con la cosiddetta Linea Sigfrido sul confine tedesco.

L'obiettivo era quello di attraversare di sorpresa il Reno con le truppe alleate arrivate in Europa in seguito allo sbarco in Normandia, avanzando poi direttamente sul suolo tedesco e sulla vitale regione industriale della Ruhr, allo scopo di provocare un crollo definitivo del nemico e concludere la guerra entro il Natale del 1944. Pur trattandosi di una grande e complessa operazione combinata, aerea e terrestre, messa in atto a partire dal 17 settembre 1944, il successo della stessa dipendeva dal fatto che tutti i ponti venissero conquistati prima che i tedeschi avessero il tempo di distruggerli.

  1. ^ Ryan, p. 43.
  2. ^ a b Le cifre sono stimate secondo i numeri citati per le singole unità in The Pegasus Archive e Quell'ultimo ponte, ma nessuna cifra precisa è stata mai diffusa da ambo le parti
  3. ^ a b Bauer, vol.6, p. 321.
  4. ^ a b Ryan, p. 467.
  5. ^ Ryan, pp. 141-146, cap. VII.

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