Operazione Piccolo Saturno

Operazione Piccolo Saturno
parte della battaglia di Stalingrado
I T-34 sovietici dilagano nella notte durante l'operazione Piccolo Saturno
Data16 dicembre 1942 - 30 dicembre 1942
Luogoregione del Don e del fiume Čir, Unione Sovietica
Esitovittoria sovietica
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
459.000 uomini[1] (forze effettivamente attaccate: 210.000[2]), 150 carri armati (saliti a 350 con i rinforzi)[3], circa 500 aerei[1]425.000 uomini, 1170 carri armati, circa 590 aerei[4]
Perdite
120.000 italiani, tedeschi e rumeni (di cui 60.000 prigionieri) e 350 carri armati[5]circa 96.000 uomini (morti, feriti, dispersi) e 900 carri armati[5]
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Operazione Piccolo Saturno (Операция Малый Сатурн in russo, traslitterato come Operacija Malyj Saturn) era il nome in codice assegnato dai sovietici alla seconda grande offensiva della campagna invernale nel settore meridionale del fronte orientale nel quadro della lunga battaglia di Stalingrado, durante la seconda guerra mondiale. L'operazione, in realtà, era una variante ridotta dell'originale e molto più ambiziosa operazione Saturno; l'offensiva, iniziata il 16 dicembre 1942, dopo una serie di attacchi preliminari a partire dall'11 dicembre, coinvolse le truppe italiane, provocando in pochi giorni il crollo dell'8ª Armata italiana (ARMIR) con conseguente irruzione in profondità nelle retrovie tedesche dei corpi meccanizzati sovietici[6].

Il successo dell'operazione Piccolo Saturno decretò definitivamente il fallimento dei piani di salvataggio tedeschi della 6ª Armata intrappolata a Stalingrado e la conseguente disfatta del Terzo Reich nel settore meridionale del fronte orientale.

  1. ^ a b Scotoni 2007,  p. 261.
  2. ^ Glantz 1991,  p. 28.
  3. ^ Glantz 1991,  pp. 28-29.
  4. ^ Scotoni 2007,  pp. 260-261.
  5. ^ a b Scotoni 2007,  p. 232.
  6. ^ Nella storiografia militare italiana la tragica battaglia dell'8ª Armata (compresa la seconda fase combattuta dal Corpo d'armata alpino nota nella storiografia sovietica come offensiva Ostrogorzk-Rossoš) è stata sempre tradizionalmente denominata "Seconda battaglia difensiva del Don", p.e. in Valori 1951passim ed in Scotoni 2007,  p. 227

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