Operazione Ramoscello d'Ulivo

Operazione militare turca ad Afrin
parte della Guerra civile siriana, dello Sconfinamento della guerra civile siriana in Turchia e del Conflitto curdo-turco
Situazione militare attuale:

Verde: Forze ribelli appoggiate dalla Turchia,

Giallo: Rojava (YPG),

Rosso: Forze governative

Vedi anche mappe dettagliate di Aleppo, Deir el-Zor, Hasaka, Qamishli
Data20 gennaio – 18 marzo 2018
Luogo
EsitoVittoria turca e del TSFA con ritirata delle forze curde e governative.
Modifiche territorialiTutto il territorio adiacente al confine precedentemente occupato dallo YPG è stato occupato dalle forze armate turche ed alleati, per un totale di 282 città e villaggi (pari al 70% dei centri abitati del distretto di Afrin)[1][2]
Schieramenti
Bandiera della Turchia Turchia
Esercito siriano libero (TSFA, appoggiato dalla Turchia)
Altre fazioni ribelli[3]
Rojava
Bandiera della Siria Siria
YPG
YPJ
Altre formazioni
Unità di Resistenza Sinjar (YBŞ)[4]
Unità Femminile Êzîdxan (YJÊ)
Brigata Internazionale di Liberazione (IFB)[5] Supporto:
Bandiera dell'Iran Iran[6]
KRG
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (Contestato della Turchia)[7]
Effettivi
Bandiera della Turchia 6,400[8]

10,000 – 25,000[9][10]
8,000–10,000 (fine gennaio)[11] 20,000 (fine febbraio)[12]
Bandiera della Siria 800+[13]
Perdite
Per SOHR:[17]

500 morti
Bandiera della Turchia 85 morti,2 elicotteri abbattuti,2 carri armati persi e 1 drone abbattuto


Per SDF:
Bandiera della Turchia 1588 morti[18]


Per la Turchia:
400 morti,[19] 100+ feriti[20]

Bandiera della Turchia 55 morti, 225 feriti[21]
Per SOHR:

4403 neutralizzati
Bandiera della Siria 91 morti


Per SDF:
820 morti
Bandiera della Siria 56 morti


Per la Turchia:

Bandiera della Siria 4,403 morti, feriti o prigionieri[22] (415 morti al 15 Feb.)[23]

In Siria: 289 - 500 civili uccisi (per SHOR)[14]

In Turchia 9 civili uccisi[15] (2 Siriani)[16]
Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia

Il 20 gennaio 2018 le Forze armate turche hanno iniziato un'operazione militare nel cantone a maggioranza curda di Afrin e nell'area di Tel Rifaat del governatorato di Aleppo, nella Siria settentrionale. La Turchia ha dato all'operazione il nome in codice di "Ramoscello d'Ulivo".

L'offensiva ha come obiettivi il Partito dell'Unione Democratica curdo in Siria (PYD),[24] e la sua ala armata Unità di Protezione Popolare (YPG),[25] oltre che le posizioni delle Forze Democratiche Siriane (SDF) che circondano la città siriana di Afrin. Le forze turche sostengono inoltre di combattere contro l'ISIS,[26] seppur l'ISIS non sia presente nella regione.[27][28][29][30][31] Afrin e l'area circostante sono reclamate dal Sistema Federale Democratico della Siria del Nord (Rojava).

Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha inoltre annunciato che l'operazione sarà seguita da un'altra avente come obiettivo la città di Mambij, sottratta all'ISIS nel 2016 dai curdi appoggiati dagli Stati Uniti, la quale all'inizio dell'operazione su Afrin ospita ancora una guarnigione americana. Il territorio sotto il controllo del Rojava infatti ospita circa 2000 marines, per la maggior parte impegnati ad addestrare i combattenti SDF.[32][33]

È la quarta operazione turca in Siria dall'inizio della guerra civile siriana dopo l'operazione Shah Eufrate (2015), l'operazione Scudo dell'Eufrate (2016-17) contro l'ISIS e le operazioni nel governatorato di Idlib (2017-) a supporto dei ribelli contro le forze governative. Segue in parte lo stesso scopo dell'operazione Scudo dell'Eufrate, ovvero evitare la formazione di un'entità statale curda che copra gran parte della frontiera meridionale della Turchia, impedendo la presenza militare di questi ad ovest dell'Eufrate, linea rossa tracciata unilateralmente dal governo di Ankara. È inoltre considerata parte del più ampio conflitto curdo-turco in atto sin dal 1978, principalmente tra il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK, considerato organizzazione terroristica da Stati Uniti ed Unione europea, al contrario del PYD/YPG) e la nazione turca, e costato più di 50.000 vite, di cui 10.000 turchi e 40.000 curdi.[34][35][36].

L'operazione avviene con il tacito assenso della Russia, i cui militari poco prima dell'inizio si sarebbero ritirati dalla loro base militare presente nel cantone e la cui aviazione controllerebbe lo spazio aereo in cui agiscono i jet turchi. Contemporaneamente anche gli Stati Uniti, sostenitori dei curdi nella lotta all'ISIS soprattutto nella grande regione siriana ad est dell'Eufrate, non fanno seguire all'offensiva alcuna reale protesta diplomatica, essendo già le relazioni tra le due nazioni e membri NATO ai minimi storici e di conseguenza essendo presente il rischio di una disastrosa uscita della Turchia dal Patto Atlantico. La Russia invece si trova nella complessa situazione diplomatica di essere contemporaneamente il principale sostenitore del governo di Damasco di Bashar al-Assad ed il nuovo alleato della Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, in conseguenza del fallito colpo di Stato in Turchia del 2016, la quale sin dall'inizio della guerra civile siriana si è però sempre schierata con l'opposizione.

Iran e governo siriano al contrario invitano invano fin da subito Ankara a porre immediatamente fine alle operazioni militari contro la città di Afrin, avvertendo inoltre che l’invasione potrebbe creare il caos necessario affinché i gruppi terroristici riprendano le operazioni nella regione.[37].

Assad e le forze PYD/YPG espongono diverse visioni sul futuro della Siria e i rispettivi eserciti si sono a volte scontrati tra di loro anche se hanno per lo più evitato il conflitto diretto, seppur durante la stessa operazione nella parte orientale della Siria avvengano scontri tra i due schieramenti con bombardamenti statunitensi su forze governative nel governatorato di Deir el-Zor durante la battaglia di Khasham il 7 febbraio nella quale un'intera colonna di circa 500 soldati filogovernativi e contractors russi sarebbe stata bersaglio di bombardamenti americani, riportando numerose perdite.[38]

Decine di giornalisti e centinaia di users di social networks sono stati inoltre arrestati in Turchia per aver criticato l'attacco turco.[39]

  1. ^ The Turkish warplanes carry out a massacre leaving 13 civilian casualties in Jendires town amid desperate efforts by the forces of the “Olive Branch” Operation to control it, su syriahr.com. URL consultato il 5 marzo 2018.
  2. ^ Turkey, Free Syrian Army clear town center in NW Syria, su aa.com.tr. URL consultato il 5 marzo 2018.
  3. ^ Fehim Tastekin, Erdogan's plans for Afrin might not sit well with Syria, su al-monitor.com, 26 gennaio 2018. URL consultato il 29 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2021).
  4. ^ (FR) Un convoi de 5.000 Kurdes à Afrin contre l’invasion turque, su jforum.fr, 6 febbraio 2018.
  5. ^ (DE) Julian Röpcke, Türkische Offensive in Nordsyrien. Deutsche kämpfen gegen Erdogan, su bild.de, 27 gennaio 2018.
  6. ^ (EN) Assad, Iran support Kurdish forces against Turkey in Syria's Afrin with key weapon systems - reports, su almasdarnews.com, Al Masdar News, 9 febbraio 2018. URL consultato il 16 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2020).
  7. ^ (EN) U.S. funding of Syrian YPG militia will impact Turkey's decisions: Erdogan, su reuters.com, Reuters, 13 febbraio 2018.
  8. ^ Dakika dakika Afrin'de yaşanan son dakika gelişmeler!, su haberturk.com, 22 gennaio 2018.
  9. ^ Turkish jets bombard Kurdish-run city of Afrin in Syria, su washingtonpost.com. URL consultato il 18 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2019).
  10. ^ FSA Commander Says 25,000 Syrian Rebels Back Turkish Force in Syria, su reuters.com.
  11. ^ Erdogan: Operation in Syria's Afrin has begun.
  12. ^ Amid Turkish Assault, Kurdish Forces Are Drawn Away From U.S. Fight With ISIS, su nytimes.com.
  13. ^ Breaking: Second wave of pro-Syrian Army forces enter Afrin to bolster Kurdish defenses, su almasdarnews.com. URL consultato il 18 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2020).
  14. ^ ANF | Avrîn Hospital: 170 civilians died, 460 were wounded in attacks, su anfenglishmobile.com.
  15. ^ Soylu: 31 asker, 9 sivil, 39 ÖSO mensubu şehit oldu, su milligazete.com.tr.
  16. ^ 7 civilians killed in Turkey in YPG/PKK terrorist attacks, su dailysabah.com. URL consultato il 6 febbraio 2018.
  17. ^ The escalated violence of clashes in Afrin area causes human losses and accompanied by the escalation targeting by warplanes and Turkish Forces on places in the area, su syriahr.com.
  18. ^ SDF: 862 soldiers and gang members killed in Afrin in 23 days, su anfenglish.com, ANF News.
  19. ^ Cumhurbaşkanı Erdoğan, elinde Zeytin Dalı ile konuştu, su sabah.com.tr.
  20. ^ The Latest: Turkey says convoy attacked in Syria, 1 killed, su miamiherald.com. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2018).
  21. ^ Turkish soldier killed in Syria's Afrin, su kuna.net.kw. URL consultato il 17 febbraio 2018.
  22. ^ 1,715 terrorists 'neutralized' in Operation Olive Branch in Syria's Afrin, military says, su dailysabah.com, Daily Sabah, 20 febbraio 2018.
  23. ^ Turkish media publishes photos of 415 YPG fighters killed in Afrin, su almasdarnews.com, 16 febbraio 2018. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2018).
  24. ^ Erdogan: Operation in Syria's Afrin has begun, su aljazeera.com, Al Jazeera.
  25. ^ Turkish field op against Afrin Kurds 'de facto underway' – Erdogan, su rt.com, Russia, RT.
  26. ^ Gul Tuysuz, Joe Sterling and Schams Elwazer, CNN, Turkish jets hammer Syrian town to oust US-backed Kurdish militia, su edition.cnn.com, CNN.
  27. ^ US Getting 'Conflicting Signals' on Turkey's Syria Ops, Voice of America, 23 gennaio 2018.
  28. ^ James Snell, Turkey's Afrin offensive is not about Islamic State, su alaraby.co.uk. URL consultato il 25 gennaio 2018.
  29. ^ Turkey claims over 260 YPG, ISIS fighters killed in northern Syria, su almasdarnews.com, 23 gennaio 2018. URL consultato il 25 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2018).
  30. ^ Hundreds of Kurdish, IS fighters killed in Syria's Afrin: Turkey - News - DW - 24.01.2018, su DW.COM. URL consultato il 25 gennaio 2018.
  31. ^ Associated Press, The Latest: Turkey says 2 soldiers killed in Afrin push, su washingtonpost.com, 27 gennaio 2018. URL consultato il 28 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2018). Ospitato su www.washingtonpost.com.
  32. ^ Erdogan says to extend Syria operation despite risk of U.S. confrontation, Reuters, 24 gennaio 2018.
  33. ^ Intesa Usa-Turchia: «Via i curdi da Afrin e Manbij», su ilmanifesto.it.
  34. ^ Reuters, Turkish forces kill 32 Kurdish militants in bloody weekend as conflict escalates, su theguardian.com, 10 gennaio 2016. Ospitato su The Guardian.
  35. ^ PKK declares end to unilateral truce in Turkey, in AFP, 5 novembre 2015.
  36. ^ Over 1,100 die in PKK attacks in Turkey since July 2015, su aa.com.tr. URL consultato il 10 novembre 2016.
  37. ^ http://www.lindro.it/curdi-al-centro-della-seconda-guerra-di-siria/2/ Curdi al centro della ‘Seconda’ Guerra di Siria.
  38. ^ Pro-Assad militias to enter Syria's Afrin: state media
  39. ^ Turkey demands "patriotic" coverage of military offensive in Syria, Reporters without Borders, 23 gennaio 2018.

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