Operazioni navali dell'invasione russa dell'Ucraina

Operazioni navali dell'invasione russa dell'Ucraina
parte dell'invasione russa dell'Ucraina del 2022
Mappa interattiva del conflitto russo-ucraino
Data24 febbraio 2022 – in corso
LuogoMar Nero
Schieramenti
Comandanti
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Le operazioni navali dell'invasione russa dell'Ucraina rappresentano un capitolo secondario del più ampio conflitto tra Russia e Ucraina iniziato il 24 febbraio 2022, per quanto con importanti effetti sul piano strategico.

Le operazioni belliche lungo le coste dell'Ucraina iniziarono fin dai primi istanti dell'invasione militare lanciata dalla Russia. La Flotta del Mar Nero russa godeva di una schiacciante superiorità qualitativa e numerica sulla ben più piccola Marina militare ucraina, e raggiunse in breve tempo i suoi obiettivi iniziali: a est, le forze russe si assicurarono il controllo esclusivo dello specchio d'acqua del Mar d'Azov occupando i porti ucraini sulla sponda settentrionale e neutralizzando le forze navali ucraine qui dislocate; a ovest, i russi occuparono la piccola Isola dei Serpenti e stabilirono un blocco navale dei porti della costa occidentale dell'Ucraina, interrompendo gli scambi commerciali via mare del paese e tenendo bloccate forze nemiche tramite la minaccia di uno sbarco anfibio nella zona di Odessa. Privi di mezzi convenzionali con cui contrattaccare, gli ucraini reagirono in maniera asimmetrica creando lungo le loro coste occidentali una "bolla" di interdizione navale impiegando mine, missili antinave e aeromobili a pilotaggio remoto. La situazione mutò inaspettatamente nell'aprile 2022, dopo che gli ucraini riuscirono ad affondare la nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero, l'incrociatore lanciamissili Moskva: le forze russe dovettero arretrare la loro linea di blocco a occidente, esponendo il loro presidio dell'Isola dei Serpenti agli attacchi ucraini; impossibilitati a rifornire la guarnigione senza subire insostenibili perdite di naviglio, i russi evacuarono l'isola alla fine di giugno, consentendo agli ucraini di riaprire le loro rotte commerciali.

Dalle fine di luglio 2022 l'azione si spostò più a est, nelle acque e nei cieli della Penisola di Crimea, occupata dai russi sin dal 2014. Usando una combinazione di attacchi di incursori anfibi, droni aerei, missili a lungo raggio e imbarcazioni a pilotaggio remoto, le forze ucraine iniziarono a mettere sotto pressione le basi nemiche in Crimea, al fine di ostacolare l'uso della penisola come centro logistico per alimentare le linee del fronte russe nel sud dell'Ucraina, respingere ulteriormente le navi della Flotta del Mar Nero lontano dalle coste ucraine e impedire loro di partecipare agli attacchi missilistici a lungo raggio intrapresi dalla Russia contro basi e infrastrutture critiche nell'interno dell'Ucraina. Una lunga serie di attacchi inflisse effettivamente gravi perdite alle navi della Flotta del Mar Nero, obbligando entro il settembre 2023 il naviglio russo a sgombrare la strategica base di Sebastopoli in Crimea e ripiegare più a oriente su ancoraggi lungo la costa meridionale della Russia.


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