Opzioni in Alto Adige

Optanten sudtirolesi in arrivo alla stazione di Innsbruck (1940)

Le opzioni in Alto Adige (in tedesco: Option in Südtirol o Südtiroler Umsiedlung) furono il sistema scelto nel 1939, previo accordo tra Regno d'Italia e Germania nazista, per risolvere il contenzioso sull'Alto Adige e sulle altre isole linguistiche tedesche e ladine presenti in Italia. Alla popolazione di lingua tedesca, ladina, mochena e cimbra fu chiesto di scegliere se diventare cittadini tedeschi e conseguentemente trasferirsi nei territori del Terzo Reich o se rimanere cittadini italiani, integrandosi nella cultura italiana e rinunciando ad essere riconosciuti come minoranza linguistica.[1]

Le opzioni finirono di fatto nel settembre del 1943, con l'occupazione tedesca della provincia di Bolzano. Esse vengono chiamate anche la "Grande Opzione" (Große Option), per distinguerla dalle altre opzioni, minori, che avvennero nell'Alto Adige immediatamente dopo la sua annessione all'Italia avvenuta nel 1919.[2]

  1. ^ (EN) Emmanuel Dalle Mulle e Alessandro Ambrosino, The 1939 Option Agreement and the ‘Consistent Ambivalence’ of Fascist Policies towards Minorities in the Italian New Provinces, in The Historical Journal, 2 maggio 2023, pp. 1–22, DOI:10.1017/S0018246X23000158. URL consultato il 6 luglio 2023.
  2. ^ Stefan Lechner, Die Erste Option: die Vergabe der italienischen Staatsbürgerschaft an die Südtiroler in Folge der Annexion 1920, in Hannes Obermair, Stephanie Risse, Carlo Romeo (a cura di), Regionale Zivilgesellschaft in Bewegung – Cittadini innanzi tutto. Festschrift für/scritti in onore di Hans Heiss, Folio Verlag, Vienna-Bolzano, 2012, ISBN 978-3-85256-618-4, pp. 219–236.

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