Osama bin Laden

Osama bin Laden

Emiro generale di Al-Qaida
Durata mandato11 agosto 1988 –
2 maggio 2011
Predecessorecarica creata
SuccessoreAyman al-Zawahiri

Osāma bin Muḥammad bin ʿAwwāḍ bin Lāden, più noto come Osāma bin Lāden o Bin Lāden, in arabo أسامة بن محمد بن عوض بن لادن?, Usāma b. Muhammad b. ʿAwwaḍ b. Lādin (Riad, 10 marzo 1957Abbottabad, 2 maggio 2011), è stato un terrorista saudita, fondamentalista islamico sunnita.[1] È stato fondatore e leader di al-Qāʿida, la più nota organizzazione terroristica internazionale, attiva a partire dalla fine del XX secolo, di stampo jihadista, responsabile tra gli altri degli attentati dell'11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti d'America e numerosi altri attacchi con "vittime di massa" contro obiettivi civili e militari[2][3][4].

Figlio del miliardario Mohammed bin Awad bin Laden, appartenente alla famiglia bin Laden, di etnia kindita yemenita[5], nacque in Arabia saudita, vi studiò all'università sino al 1979, anno in cui si entrò nelle forze dei mujaheddin in Pakistan contro i sovietici in Afghanistan. Appoggiò economicamente i mujaheddin convogliando loro armi, denaro e combattenti dal mondo arabo in Afghanistan, guadagnandosi anche la popolarità fra molti arabi.[6] Nel 1988 fondò Al Qaida. Esiliato dall'Arabia Saudita nel 1992, spostò la sua base in Sudan, finché la pressione statunitense lo costrinse ad allontanarsene nel 1996. Stabilì una nuova base in Afghanistan e dichiarò guerra agli Stati Uniti, dando inizio a una serie di attentati e attacchi simili.[7]

Bin Laden fu schedato dall'FBI statunitense tra i latitanti più ricercati e nell'elenco dei terroristi più ricercati per il suo coinvolgimento negli attentati alle ambasciate statunitensi del 1998.[8][9][10] Dal 2001 al 2011 Bin Laden è stato un importante obiettivo della guerra al terrorismo, con una taglia di 25 milioni di dollari messa dall'FBI.[11]

Dopo essere stato inserito dall'FBI nella lista dei terroristi più ricercati (Most Wanted ), Bin Laden rimase in latitanza durante tre amministrazioni presidenziali statunitensi. La notte del 1º maggio 2011 Bin Laden venne ucciso in un conflitto a fuoco all'interno di un complesso residenziale ad Abbottabad, in Pakistan, da componenti del DEVGRU (noto originariamente come SEAL Team Six) degli Stati Uniti e da agenti della CIA nel corso di un'operazione segreta ordinata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Poco dopo la sua morte, il corpo di Bin Laden fu sepolto in mare.[12] Al-Qāʿida confermò la sua morte il 6 maggio, giurando vendetta.[13]

  1. ^ (EN) Osama Bin Laden Killed, su NPR.org. URL consultato il 23 novembre 2021.
  2. ^ (EN) Death of Osama bin Ladin, su mofa.gov.pk, Pakistani Ministry Of Foreign Affairs, 2 maggio 2011. URL consultato il 9 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2011).
  3. ^ (EN) Peter Baker, Helene Cooper e Mark Mazzetti, Bin Laden Dead, US Officials Say, in The New York Times, 1º maggio 2011.
  4. ^ (EN) Adam Brookes, US forces kill Osama Bin Laden in Pakistan, in BBC News, 1º maggio 2011. URL consultato il 2 maggio 2011.
  5. ^ (EN) Scheuer, Michael, Yemen still close to al-Qaeda's heart, in Asia Times, 7 febbraio 2008. URL consultato il 6 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2016).
  6. ^ Robert Fisk, The Great War For Civilisation, 2005, p. 4.
  7. ^ 'The Great War for Civilisation', Robert Fisk, 2005, p. 22.
  8. ^ (EN) FBI Ten Most Wanted Fugitives, su fbi.gov. URL consultato il 26 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2008).
  9. ^ (EN) Dan Eggen, Bin Laden, Most Wanted For Embassy Bombings?, in The Washington Post, 28 agosto 2006. URL consultato il 26 maggio 2010.
  10. ^ (EN) Most wanted terrorists list released, CNN, 10 ottobre 2001. URL consultato il 2 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2015).
  11. ^ (EN) Fbi — Usama Bin Laden, su fbi.gov, 7 agosto 1998. URL consultato il 15 maggio 2011.
  12. ^ (EN) USS Carl Vinson: Osama Bin Laden's Burial at Sea, su ABC News, USA, 2 maggio 2011. URL consultato il 2 maggio 2011.
  13. ^ (EN) Rachel Quigley, Your happiness will turn to sadness: Al Qaeda admits Bin Laden IS dead – but vows bloody revenge, in Daily Mail, UK, 6 maggio 2011. URL consultato il 6 maggio 2011.

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