Parco nazionale della Sila

Parco nazionale della Sila
Tipo di areaParco nazionale
Codice WDPA182736
Codice EUAPEUAP0550
Class. internaz.IUCN category II - SIC-ZPS
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Calabria
Province  Catanzaro
  Cosenza
  Crotone
Comunivedi lista nella voce
Superficie a terra73 695 ha
Provvedimenti istitutiviL 344 8/10/1997, D.P.R. 14.11.2002
GestoreEnte Parco Nazionale della Sila
PresidenteFrancesco Curcio
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Localizzazione del parco nazionale della Sila (in arancione).

Il parco nazionale della Sila è una zona protetta situata nel cuore della Sila, esteso per 73.695 ha[1], dalla forma allungata nord-sud. La sede del parco si trova a Lorica, mentre il perimetro coinvolge territorialmente tre delle cinque province calabresi, la provincia di Catanzaro, la provincia di Cosenza e la provincia di Crotone[1].

Nacque nel 1997 con legge n. 344, ma l'istituzione definitiva avvenne per decreto del presidente della Repubblica del 14 novembre del 2002, dopo un iter politico iniziato addirittura nel 1923, quando in Italia si cominciò a parlare seriamente di aree naturali protette, con la creazione dei primi parchi nazionali[2]. Al suo interno custodisce uno dei più significativi sistemi di biodiversità: simbolo del parco è il lupo, specie perseguitata per secoli e fortunatamente sopravvissuta fino al 1971, anno in cui venne eliminato dall'elenco delle specie nocive.

Il consiglio internazionale di coordinamento del programma MAB (Man and the Biosphere Programme), nel corso della sua 26ª sessione a Jönköping in Svezia, ha approvato l'iscrizione della Sila come 10ª riserva della biosfera italiana nella rete mondiale dei siti di eccellenza dell'UNESCO[3].

All'interno del parco vi si trovano tre dei sei bacini artificiali presenti sull'altopiano silano e la sua superficie boschiva è molto ampia, tant'è che fra i parchi nazionali italiani è quello con la maggior percentuale di superficie boscata, circa l'80% del totale[4], costituita principalmente da faggete e pinete del tipico pino silano (Pinus nigra laricio). Ampie sono le vallate che si aprono lungo le dorsali del parco ove è praticata la pastorizia, con forme di transumanza e alpeggio che resistono tutt'oggi, e l'agricoltura legata soprattutto alla coltivazione della patata della Sila (I.G.P.).

  1. ^ a b Ente Parco Nazionale della Sila, 2008, 29.
  2. ^ Ente Parco Nazionale della Sila, 2008, 7-17.
  3. ^ Riconoscimento UNESCO Archiviato il 1º agosto 2014 in Internet Archive.
  4. ^ http://www.edinat.it (PDF), su edinat.it. URL consultato il 16 settembre 2010.

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