Pentateuco samaritano

Pentateuco samaritano di Nablus

I giudei samaritani dispongono di una propria versione della Torah e del Libro di Giosuè che si sono fissate a partire dal IV secolo a.C. Ritengono che solo i "libri scritti da Mosè" (il Pentateuco) siano ispirati, rigettando Profeti e Scritti. Non si tratta di una traduzione essendo il testo in ebraico, seppure scritto in alfabeto samaritano, simile all'alfabeto fenicio (e ancor più all'alfabeto paleo-ebraico) e diverso dalla normale scrittura quadrata ebraica, derivata dall'alfabeto assiro e adottata dagli ebrei dopo l'esilio.

I testimoni più antichi datano al XIII secolo. In particolare, sono tre le copie antiche a noi pervenute, datate 1212 (conservata a Manchester) e 1232 (New York). La terza copia, conservata nella sinagoga samaritana di Nablus, è dai samaritani ritenuta opera di Aronne, fratello di Mosè, risalente dunque al XII secolo a.C. Studi paleografici hanno invece mostrato la sua origine al XIII secolo d.C. [Senza fonte]


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