Piceni

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Piceni
Particolare del Pettorale degli amuleti da Numana, usato nel 2000 come simbolo della mostra Piceni popolo d'Europa (Antiquarium statale di Numana - un esemplare simile si trova al Museo archeologico nazionale delle Marche)
 
Nomi alternativi(LA) Picentes
Luogo d'origineMarche e Abruzzo settentrionale
PeriodoIX - III secolo a.C.
Lingualingua picena
Gruppi correlatipopoli italici
Statua moderna che ricostruisce l'aspetto che doveva avere un guerriero piceno; sul petto porta il kardiophylax o disco-corazza (Museo della civiltà romana). La ricostruzione è largamente basata sul Guerriero di Capestrano.

I Piceni o Picenti erano un antico popolo italico che dal IX al III secolo a.C. visse nel territorio compreso tra i fiumi Foglia e Aterno, delimitato ad ovest dall'Appennino e a est dalle coste adriatiche. Il territorio piceno comprendeva quindi tutte le odierne Marche e la parte settentrionale dell'Abruzzo.

Secondo l'etnogenesi tradizionale, il popolo piceno ebbe origine da una primavera sacra e dall'alta Sabina si diffuse nel versante adriatico, con la guida del totem del picchio; per questo motivo, in epoca contemporanea, come stemma delle Marche fu scelto il picchio verde[1].

La diffusione della civiltà picena segna il passaggio dall'Età del Bronzo a quella del Ferro, nonché il passaggio alla Storia, con l'introduzione della scrittura.

Le testimonianze lasciate da questa civiltà sono molto ricche e fortemente caratterizzate, specie nella scultura, anche monumentale, nell'arte figurativa, che presenta una notevole fantasia nelle figure ed una tendenza all'astrattismo, nell'originalità delle forme della ceramica, nell'abbondante uso dell'ambra, nella grande varietà di armi, nei vistosi corredi femminili. La lingua della maggior parte delle iscrizioni è italica ed è detta lingua picena meridionale o semplicemente lingua picena[2]; in quattro iscrizioni è attestata invece l'enigmatica lingua di Novilara.

Nel IV secolo a.C. i Piceni subirono l'invasione dei Galli Sénoni, che occuparono la porzione settentrionale del loro territorio, che poi infatti assunse il nome di Ager Gallicus o Ager Gallicus Picenus[3]. Conservarono comunque la loro autonomia e nel III secolo a.C. si allearono con i romani nella Battaglia del Sentino (295 a.C.). Dopo tale battaglia, vinta dalla coalizione romana, si avviò un processo di romanizzazione del popolo, che entrò gradualmente nell'orbita della Repubblica romana. In seguito alla guerra picentina, scoppiata in seguito all'espandersi progressivo e inarrestabile di Roma nel territorio piceno, il popolo fu inquadrato nelle strutture politico-culturali di Roma.

  1. ^ la tradizione fa riferimento genericamente al picchio quale animale simbolo dei Piceni, senza specificare che si tratti di un picchio verde (picus viridis). v. Colucci, Delle Antichità Picene, vol. I, pag. 72
  2. ^
    • Francisco Villar, Gli indoeuropei e le origini dell'Europa: lingua e storia, il Mulino, Bologna, 2008, p. 474, ISBN 978-88-15-12706-8;
    • Mario Lopes Pegna, Popoli e lingue dell'Italia antica, Libreria editrice L. Del Re, 1967, p. 170.
  3. ^ Lorenzo Braccesi, Hellenikòs Kòlpos: supplemento a Grecità adriatica L'erma di Bretschneider, 2001 (pagina 110, testo consultabile su Google libri); Luca Antonelli, I Piceni: corpus delle fonti. La documentazione letteraria, editrice L'Erma di Bretscneider, 2003; Adam Ziólkowski, Storia di Roma, Pearson Italia S.p.a., 2006; Ulrico Agnati, Per la Storia Romana Della Provincia Di Pesaro e Urbino, editrice L'Erma di Bretscneider, 1999

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