Pietra miliare

Antica pietra miliare romana in Austria
Una pietra miliare moderna

La pietra miliare è un cippo iscritto, posto sul ciglio stradale, utilizzato per scandire le distanze lungo le vie pubbliche romane. La forma più consueta è quella di una colonna (anche se vi sono miliari rastremati, quadrangolari o con base appuntita per infiggerli nel terreno), che può arrivare fino a 2,50 m di altezza e a 2,00 m di circonferenza. Il materiale di cui è costituita varia dal calcare alla trachite al marmo pregiato. I miliari riportano un'iscrizione, il cui testo è redatto in uno stile particolare, con abbreviazioni e sigle; sono in genere caratterizzati dall'indicazione della distanza in miglia (1 miglio romano = 1480 m circa), da sola o con la scritta m(ilia) p(assum) tale distanza veniva calcolata dal punto di partenza della strada oppure dalla città più vicina. Nella quasi totalità dei miliari sono riportati il nome e le titolature del magistrato (es. le strade costruite sotto l'Imperatore d'Austria in Trentino attorno a Rovereto, ma volute dal Tribunale locale, di costituzione veneta, della fase repubblicana del Cinquecento, poi percepite, nella storia contemporanea, come archeologia di guerra: se pensiamo alle strade costruite tra l'Ottocento e il Novecento, gli avamposti erano contesi dalle parti proprio per le determinazioni a costituirne il patrimonio topografico - strada verso lo Zugna - qui tra i resti, un cippo che costituisce la pietra miliare) o dell'imperatore che fece costruire o restaurare la strada, talvolta seguiti da verbi come fecit, munivit, refecit, stravit. Quando questi dati mancano e compare solo una dedica si può ipotizzare uno scopo celebrativo e onorario del monumento.[1]

  1. ^ Le iscrizioni sono state raccolte poi per la maggior parte da Gerold Walser nel XVII volume del Corpus Inscriptionum Latinarum.

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