Poesia cimiteriale

Caspar David Friedrich, Ingresso del cimitero, Galerie Neue Meister, Dresda

La poesia cimiteriale o poesia sepolcrale è una particolare tendenza poetica nata in ambito inglese nel preromanticismo, che dall'inizio alla fine del XVIII secolo è incarnata in una serie di poeti animati da un gusto e da una sensibilità patetica per le tematiche della morte, del sonno e della notte, con spunti di vero e proprio compiacimento macabro. In tutti questi poeti sono presenti alcuni "tòpoi" materiali che permettono di accostare l'uno all'altro: notte, spettri, cimiteri/tombe, suono di campane, uccelli notturni. Questo tipo di poesia, nata quale corrente originale e a sé stante, finisce per identificarsi con la poesia preromantica, di cui però fu solo l'ispiratrice. Il primo rappresentante è considerato Thomas Parnell.

Alla scuola cimiteriale appartenevano autori accomunati dalla riflessione sulla fugacità dell'esistenza e per lo più caratterizzati da atmosfere crepuscolari, i più noti dei quali furono il citato Thomas Parnell con A Night-Piece on Death (prima opera di questo genere), Thomas Gray col celeberrimo Elegy Written in a Country Churchyard del 1751, Robert Blair con il suo The Grave del 1743, William Collins, James Hervey, con le sue "Meditations among the tombs" in prosa, il Reverendo Anthony Moore of Cornwall (1727-1760), autore di un Soliloquy written in a Country Churchyard, a imitazione di Gray, e di una Elegy written among the Ruins of a Nobleman's Seat in Cornwall, e soprattutto Edward Young con Night Thoughts del 1742, il primo esponente importante di rilievo europeo accanto al Gray.

James MacPherson può essere accostato solo in parte a questi poeti, poiché il suo intento principale è di nobilitare la poesia bardita, in contrasto con i classici epici del Mediterraneo. Egli tuttavia, nei suoi Canti di Ossian, recupera tematiche di sepolcrali precedenti, come Gray e Young, ed è capace di creare qualcosa di originale, che non ha precedenti nella poesia mondiale. La visione di spettri, di tombe in rovina, i lugubri paesaggi notturni delle Highlands, il senso del vanificarsi di tutte le cose (temi tipici della poesia sepolcrale) sono uniti in un tessuto epico di grande patetismo preromantico. Frequentissimi i canti funebri in onore degli eroi morti in battaglia: su tutti la Morte di Cucullino, l'eroe-simbolo di Erina (Irlanda) e il Minvana, in cui si compiange la morte del giovanissimo Rino, figlio di Fingal, re di Morven (Caledonia).[1]

  1. ^ SEPOLCRALE, POESIA, su treccani.it.

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