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Progetto Arte – Els Quatre Gats (bar del progetto) – Categoria delle voci
Michelangelo, Madonna di Bruges (1503-1505 circa), chiesa di Nostra Signora, Bruges
Il tesoro delle Sante Croci è un gruppo di beni di alto interesse storico, artistico e religioso custodito nel Duomo vecchio di Brescia nella cappella delle Sante Croci, nel transetto nord. Il tesoro, di regola, è chiuso all'interno di una cassaforte tranne durante le brevi esposizioni.
La prima notizia documentaria sull'esistenza del tesoro è una disposizione contenuta negli Statuti di Brescia del 1260 circa o del 1251, con la quale il podestà prende accordi con il capitano e agli anziani del popolo su dove custodire il tesoro e a chi affidarne le chiavi. Non sono note fonti archivistiche precedenti e, pertanto, non è possibile ricavare dai documenti le origini del tesoro, in particolare la storia della Reliquia Insigne, che ne costituisce il filo conduttore. La leggenda più nota è quella narrata per la prima volta da Jacopo Malvezzi nella prima metà del Quattrocento: racconta che all'inizio del IX secolo, durante la traslazione delle reliquie dei santi Faustino e Giovita dalla basilica di San Faustino ad Sanguinem, i resti dei due patroni, durante una sosta accanto a Porta Bruciata, avrebbero trasudato sangue. Il duca Namo di Baviera, governatore di Brescia, trovatosi casualmente nel corteo, assistendo al miracolo si convertì immediatamente e pubblicamente al cattolicesimo, donando subito dopo la Reliquia Insigne, la Croce del Campo e lo stendardo dell'Orifiamma all'abate del monastero dei Santi Faustino e Giovita ed entrando lui stesso come monaco nel cenobio. Il duca Namo, oltretutto, non era il primo proprietario della reliquia bensì, sempre secondo il racconto, l'aveva avuta in dono direttamente da Carlo Magno. Verso la fine dell'XI secolo, dopo un tentativo di furto, le due croci sarebbero state trasferite in Duomo vecchio, per una migliore e sicura custodia.
Hilaire-German-Edgar Degas (Parigi, 19 luglio 1834 – Parigi, 27 settembre 1917) è stato un pittore e scultore francese. Durante i primi vent'anni della sua carriera sperimentò tutti i generi, scegliendo subito una predilezione per i ritratti. In questi quadri, gli accessori prendono a volte tanta importanza che le opere sono a metà tra ritratto e natura morta. Agli inizi del 1860, affrontò il genere della pittura storica, ricorrendo in maniera molto personale a diverse fonti di ispirazione. Non abbandonò per il momento la pittura di genere, appassionandosi molto presto alle corse dei cavalli, poi alla danza, l'opera, i caffè-concerto, e la vita quotidiana. La danza è un soggetto che segnerà indelebilmente la sua carriera.
«L'arte viene a voi con il franco proposito di non dar nulla all'infuori della più alta qualità ai vostri momenti mentre passano, e soltanto per amore di quei momenti. (Walter Pater)»
Report generato il 2017-10-29
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Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio, (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610), è stato un pittore italiano.
Formatosi tra Milano e Venezia ed attivo a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610, fu uno dei più celebri pittori italiani di tutti i tempi, dalla fama ancora oggi universale. I suoi dipinti, che combinano un'analisi dello stato umano, sia fisico che emotivo, con un drammatico uso della luce, hanno avuto una forte influenza formativa sulla pittura barocca.
Di animo particolarmente irrequieto, affrontò diverse vicissitudini durante la sua breve esistenza. Data cruciale per l'arte e la vita del Merisi fu quella del 28 maggio 1606 quando, rendendosi responsabile di un omicidio e condannato a morte per lo stesso, dovette vivere gli anni successivi in costante fuga per scampare alla pena capitale.
Il suo stile influenzò direttamente o indirettamente la pittura dei secoli successivi costituendo un filone di seguaci racchiusi nella corrente del caravaggismo.
Il fondo oro è una tecnica pittorica che prevede la stesura di foglia d'oro sullo sfondo dei dipinti. Usato nei mosaici fin dall'epoca paleocritistiana, se ne hanno le prime tracce in pittura nell'area bizantina. Venne ripreso in Italia con esempi databili già dal XII secolo. L'oro forniva un colore estremamente luminoso e astratto, che era particolarmente apprezzato nei soggetti sacri per l'effetto mistico e inoltre aveva uno scopo prettamente devozionale: l'alto costo del materiale era visto come un'offerta alla divinità, che poteva ripagare per alcuni peccati commessi, soprattutto quello di usura.
Il museo Condé, ospitato nel castello di Chantilly al nord di Parigi, è uno dei più importanti musei d'arte di Francia. Fu creato da Enrico d'Orléans, duca d'Aumale che nel 1884 lascio in legato il castello con la sua eccezionale collezione d'arte antica all'Institut de France con l'obbligo di farne un museo aperto al pubblico, che aprì nel 1898. Possiede un importante collezione di opere d'arte e di libri antichi: la seconda collezione di Francia di pitture antiche dopo il Louvre con 1.000 opere, ma anche 2.500 disegni, 6.000 incisioni e 4.000 monete e medaglie, 300 sculture, 1.400 fotografie dell'Ottocento e 150 oggetti dell'antichità.
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