Postmaterialismo

Il concetto di post-materialismo in generale deve essere considerato molto importante per la cultura moderna e va esaminato alla luce di tre concetti di materialismo niente affatto coincidenti di cui costituisce il superamento concettuale. In primo luogo per "materialismo" si intende quello, storico e dialettico, di Marx e di Engels, in funzione anticapitalista. In secondo luogo c'è la contestazione su base religiosa di un materialismo consumistico e laicista, quindi irreligioso, come tipico frutto del capitalismo estremo. C'è poi un terzo concetto di materialismo che riguarda la tesi filosofica per cui la materia è l'unica realtà esistente e che alla materia deve essere considerato riducibile anche tutto ciò che non sembrerebbe materiale (anima, coscienza, ecc.ecc.) Le prime due concezioni dei materialismo sono sociologiche mentre la terza è filosofica.

Il termine postmaterialismo quindi, in se stesso, dice poco o nulla se non lo si correla al significato di "materialismo" a cui esso si riferisce come suo superamento qualitativo o temporale. Solo dando l'ambito di riferimento e ciò di cui si ha "posteriorità" il postmaterialismo (più spesso scritto post-materialismo) assume un suo significato chiaro. In linea di principio sono quindi identificabili: A) un postmaterialismo ontologico, B) un postmaterialismo esistenzialistico, C) un postmaterialsimo etico ed infine D) un postmaterialsimo politico-sociologico, che è anche quello più noto, ma nello stesso tempo quello più carico di ambiguiità.

L'ambiguità deriva dal fatto fin da The Silent Revolution del 1977 Ronald Inglehart ha puntato la sua attenzione non sul concetto filosofico di materialismo bensì su quello religioso, concepito sia nel mondo cristiano che in quello islamico come "perdita di valori morali e spirituali" verso il perseguimento del denaro e dei beni materiali. Il riferimento di Inglehart va quindi al Vangelo e al Corano, non al Capitale di Marx né ad alcun'altra formulazione di materialismo. Nei successivi Culture Shift in Advanced Industrial Society del 1989 e Modernization and Postmodernization del 1997 l'analisi è più sociologica, ma nel più recente Sacred and Secular: Religion and Politics Worldwide del 2004 (scritto con Pippa Norris) riemerge il vero movente di tutta la sua ricerca, concernente la secolarizzazione alla luce delle fedi religiose correnti in 80 più importanti paesi del mondo.

Per quanto Inglehart come primo a coniare l'espressione "post-materialismo" goda di un'indubbia progenitura, in realtà la sua indagine, di carattere principalmente sociologico-religioso nel cogliere una rivolta morale contro il consumismo conseguente alla secolarizzazione, consiglierebbe la più adeguata espressione di "post-consumismo", in quanto è proprio il consumismo ad essere il referente negativo del movimento morale che Inglehart registra con la sua estesa e profonda ricerca. Tuttavia esso va considerato per primo poiché ha avuto vasta eco ed è a tutt'oggi oggetto di diffusa ricerca sociologica, mentre quello ontologico ed esistenziale, per quanto etimologicamente più corretto, ha per ora rilevanza abbastanza marginale.


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