Prima banca degli Stati Uniti d'America

Prima banca degli Stati Uniti d'America
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione25 febbraio 1791
Chiusura1811 Termine del mandato ventennale
Sede principaleFiladelfia
SettoreBancario

La Prima banca degli Stati Uniti (formalmente "The President, Directors and Company of the Bank of the United States, comunemente nota in inglese come "First Bank of the United States", fu il primo istituto di credito degli Stati Uniti parzialmente pubblico, istituito da una legge del Congresso statunitense (Bank Bill of 1791). Fu istituita il 25 febbraio 1791 con un mandato a termine di venti anni che, sebbene fosse rinnovabile alla scadenza, non lo fu e, nel 1811, la banca venne chiusa.

La sede era a Filadelfia, capitale del Paese dal 1790 al 1800. L'edificio fu completato nel 1797, ed appartiene all'Independence National Historical Park.

La banca seguì al voto del Congresso favorevole alla nascita della privata Bank of North America, nel 1782, la quale aprì la sua prima sede a Filadelfia e fu la prima banca centrale de facto degli Stati Uniti d'America.[1] Fu caratterizzata da un regime di proprietà misto pubblico-privato, sottoposto alla sorveglianza della pubblica autorità. Al governo federale era riservata la nomina di 25 dirigenti e una quota pari al 25% delle azioni. I rimanenti 20 direttori erano selezionati dagli investitori privati, che detenevano la rimanente quota azionaria.

La costituzione della banca era uno dei tre punti qualificanti del programma di Alexander Hamilton, primo Segretario al tesoro degli Stati Uniti d'America. Hamilton si proponeva di estendere l'autonomia fiscale e l'autonomia valutaria a favore del Governo Federale, con particolare riguardo alla potestà fiscale impositiva e di emissione monetaria. Gli altri due punti principali del suo programma fiscale e finanziario erano l'attribuzione del diritto di conio, e l'imposizione di tasse doganali su alcuni beni di largo consumo.

  1. ^ Jerry W. Markham, A Financial History of the United States, Armonk, NY, M.E. Sharpe, 2002, p. 87, ISBN 978-0-7656-0730-0. URL consultato il 17 marzo 2016.

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