Participatory design o progettazione partecipativa (conosciuto una volta come cooperative design, progettazione cooperativa o co-design) è un approccio di progettazione che tenta di coinvolgere attivamente tutti i portatori di interesse/stakeholder (impiegati, partner, clienti, cittadini, utenti finali) nel processo di progettazione col fine di contribuire a garantire che il prodotto incontri i loro bisogni e che sia usabile.
Il Partecipatory design è un approccio che si focalizza sui processi e le procedure della progettazione, piuttosto che sullo stile di progettazione.
Il termine è usato in diversi campi: progettazione software, progettazione urbana, architettura, architettura del paesaggio, design del prodotto, sostenibilità, graphic design, pianificazione.
Secondo alcuni recenti studi, i progettisti siano portati a creare idee e concetti più innovativi quando lavorano in un ambiente di progettazione partecipativa di quanto non facciano per conto proprio[1][2].
Per alcuni studiosi, questo approccio ha una dimensione politica di acquisizione di potere per l'utente e democraticizzazione; per altri, è vista come una via per evitare responsabilità e innovazione da parte dei progettisti.
In diversi paesi scandinavi dagli anni '60 agli anni '70, mise radici nel lavoro con i sindacati; precursori furono la ricerca-azione e il design sociotecnico[3].
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