Proibizionismo

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Il XVIII emendamento della costituzione degli Stati Uniti, che introdusse il divieto di fabbricazione e vendita di bevande alcoliche nel territorio statunitense

Con proibizionismo s'intende il periodo fra il 1920 e il 1933 in cui negli Stati Uniti d'America, tramite il XVIII emendamento e il Volstead Act, venne sancito il bando sulla fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcool[1][2].

Ci si può comunque riferire, con questo termine, a ogni interdizione al consumo o alla vendita di determinate sostanze definite illecite da parte di governi o enti internazionali come l'ONU, col fine dichiarato di tutelare la salute pubblica e quella individuale dei cittadini. In questa chiave un proibizionismo è attualmente in vigore per sostanze come l'oppio, l'eroina, la cocaina, i derivati della cannabis e molte altre, a seconda della zona geografica e del contesto culturale. Può comunque essere anche interpretata in questo senso ogni proibizione proveniente "dall'alto", come ad esempio quella in vigore sulla prostituzione. I "proibizionismi" possono essere generalmente distinti in due tipologie: quelli più blandi, che proibiscono solo la vendita e il traffico della sostanza considerata illecita, e quelli a regime di tolleranza zero, dove anche il semplice consumo è sanzionato, amministrativamente o penalmente.

  1. ^ (EN) Jennifer Rosenberg, Prohibition, su history1900s.about.com. URL consultato il 30 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2011).
  2. ^ (EN) Nebraska Prohibits Alcohol The "Noble Experiment", su nebraskastudies.org. URL consultato il 30 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2013).

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