Reattore Veloce Integrato

Experimental Breeder Reactor II, which served as the prototype for the Integral Fast Reactor

L'Integral fast reactor è un tipo di reattore veloce che evita, rispetto agli altri reattori autofertilizzanti, la necessità di un riprocessamento del combustibile.

Nel 1984 il dipartimento dell'energia statunitense ne costruì un prototipo, l'Experimental Breeder Reactor II. Il 3 aprile 1986 due prove dimostrarono la sicurezza intrinseca della struttura IFR. Queste prove simularono diversi guasti con perdita di liquido di raffreddamento. Anche con i sistemi di arresto disabilitati, il reattore si spense senza surriscaldarsi in alcun punto. Il progetto IFR è stato cancellato nel 1994 dal congresso, tre anni prima della sua fine programmata.[1]

La proposta IV Generazione di reattori veloci raffreddati a sodio è la tecnologia più simile ancora di interesse. Anche altre nazioni hanno progettato e sfruttato reattori veloci. La GE, ha sviluppato un reattore nucleare basato su questo tipo di progetto, noto come PRISM (Power Reactor Innovative Small Module).[2]

  1. ^ The IFR at Argonne National Laboratory
  2. ^ GE Hitachi Nuclear Energy Encourages Congress to Support Development of Recycling Technology to Turn Used Nuclear Fuel into an Asset - GE Energy press release, su genewscenter.com, 18 giugno 2009. URL consultato il 24 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).

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