Regno di Trinacria

Regno di Trinacria,
Regno di Sicilia ulteriore
Motto: Bonu statu e libbirtà![senza fonte]
Regno di Trinacria, Regno di Sicilia ulteriore - Localizzazione
Regno di Trinacria,
Regno di Sicilia ulteriore - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRegnum Trinacriae
Nome ufficialeRegnum Siciliae ultra Pharum
Lingue parlatesiciliano e latino
CapitalePalermo[1][2][3]
Altre capitaliCatania[4], Messina
Politica
Forma di governomonarchia parlamentare
reRex Trinacriae
Organi deliberativiParlamento del Regno di Sicilia
Nascita30 agosto 1282
CausaIncoronazione di Pietro d'Aragona e Costanza di Sicilia a Palermo.
Fine28 ottobre 1416
CausaFusione del regno con la corona d'Aragona
Territorio e popolazione
Bacino geograficoSicilia, Malta e per quasi tutto il Trecento Ducato di Atene, Ducato di Neopatria e l'isola di Djerba
Territorio originaleSicilia
Economia
ValutaOncia d'oro, Piastra siciliana, Tarì, Grano, Pìcciolo.
Esportazioniolio, vino, grano.
Importazionimetalli preziosi, spezie.
Religione e società
Religione di StatoCattolicesimo
Religioni minoritarieOrtodossia
Evoluzione storica
Preceduto da Regno di Sicilia angioino
Succeduto da Regno di Sicilia aragonese
(parte della Corona d'Aragona)

Il Regno di Sicilia ultra Pharum nasce tra il 1282, anno di incoronazione di Pietro III di Aragona e il 1302 anno della pace di Caltabellotta, quando, a conclusione della prima fase della guerra dei Vespri siciliani, il Regno di Sicilia fu ufficialmente diviso in due parti: l'Isola di Sicilia denominata ufficialmente Regno di Sicilia; a volte, per un breve periodo, si riscontra la denominazione non ufficiale di Regno di Trinacria.

Nel frattempo la parte continentale assumeva la denominazione di regno di Sicilia citeriore più comunemente noto come Regno di Napoli, con a guida il re Carlo II d'Angiò.

Il nome "Trinacria" fu scelto in onore dell'antico simbolo dell'isola, la triscele.

  1. ^ Niccolò Palmeri, Somma della storia di Sicilia di Niccolo Palmeri, Dalla Stamperia di Giuseppe Meli, 1850. URL consultato il 7 aprile 2022.
  2. ^ Giuseppe La Mantia, Codice diplomatico dei re aragonesi di Sicilia, 1918. URL consultato il 7 aprile 2022.
  3. ^ Anton Friedrich Busching, La Italia geografico-storico-politica di Ant. Federico Busching di molto accresciuta, corretta, e ornata di rami con un'appendice di considerevoli aggiunte, con due indici nel fine, l'uno geografico, e l'altro delle cose notabili, e delle persone illustri in essa nominate; oltre la tavola degli articoli contenuti in quest'appendice. Tomo primo [-quinto]: Appendice alla descrizione dell'Italia di Ant. Federico Büsching che comprende le giunte, e correzioni a ciascuno de' cinque tomi ne' quali è compresa, con due indici uno geografico ... Tomo quinto parte 2, presso Antonio Zatta, 1780. URL consultato il 7 aprile 2022.
  4. ^ Vedi ad esempio Vito Amico, Catania capitale - Storia della città di Catania nel Basso Medioevo traduzione dal latino, avvertenza, indicazione delle fonti ed indici, a cura di Enzo Sipione, C. Tringale Editore, Catania 1982. Come ricorda Enzo Sipione nell'avvertenza al libro, "da feudo ecclesiastico la città viene evolvendosi fino a diventare capitale, per ricadere, morti i Martini ed estintisi gli Alagona, nell'orbita di altre egemonie, dovendosi contentare del ruolo di terza sorella dietro Palermo e Messina."; cfr. Ibidem pp. 5-6.

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